Photogallery Evento “Teatro Cabaret”
Ecco le immagini dell’evento “Teatro Cabaret”. Foto scattate da Felice Presta per Sannio Report, tutti i diritti sono riservati.
Ecco le immagini dell’evento “Teatro Cabaret”. Foto scattate da Felice Presta per Sannio Report, tutti i diritti sono riservati.
Lunedì 7 dicembre scorso, presso l’Area fiere di San Giorgio del Sannio si è tenuto l’evento “Il Sannio sa remare” organizzato da il pub “Il covo dei Briganti”, l’Associazione Culturale B.L.O.N.D., la testata giornalistica Sannio Report, con il patrocinio del Comune di San Giorgio del Sannio.
La serata ha visto esibirsi moltissimi artisti, nell’ordine: Vincenzo Saetta-Michele Penta-Ernesto Bolognini, Joe Petrosino e Marcello Colasurdo, Charlie Band, Renato Maffei, Briganti Sanniti, Angelo Sateriale, The little blues band, Tueff From USN, Capitan Food e Ivan e Cristiano di Made in Sud, che si sono esibiti gratuitamente per aiutare la raccolta fondi per i cittadini colpiti dall’alluvione dello scorso 15 ottobre.
Prima puntata de “Il Saloon” con ospiti Leonardo De Stasio e Corrado Ciervo della “Rua Catalana”, band sannita all’esordio discografico.
“Island Tales”, questo il titolo del disco contiene 12 tracce e due saranno suonati dal vivo nel “Saloon”. I due ci racconteranno come nasce un pezzo della Rua, come vivono i rapporti all’interno del gruppo e la direzione musicale del progetto.
Il “Saloon di Dr. Jazz” non poteva iniziare in modo migliore.
LETTERA APERTA ALLA CITTA’
Nel 2012, dopo aver presentato il progetto per una “rievocazione storica longobarda” a tutte le istituzioni locali e dopo aver cercato per oltre 3 mesi di essere ricevuto dal presidente della provincia Cimitile, ed essendo il presidente sempre troppo impegnato, riuscii ad avere un incontro con l’Assessore all’Istruzione della Provincia, Annachiara Palmieri, per illustrarle il progetto “Benevento Longobarda”, la cui prima edizione si sarebbe svolta di lì a pochi mesi.
La Palmieri, invece di dirmi chiaramente che non avrebbe finanziato l’evento, fu molto vaga e, di nascosto, si precipitò dal Sindaco e dal vicesindaco per convincerli a non finanziare la manifestazione, perché a suo dire io sono “pazzo” (cosa che ha sempre ripetuto parlando con comuni conoscenti).
Fausto Pepe e Raffaele Del Vecchio, invece, reputarono Benevento Longobarda degna di finanziamento ed erogarono 20.000 euro di contributi.
La Provincia, invece, non erogò i 7.500 euro richiesti, lo stesso fece la Camera di Commercio (che non ha MAI dato un contributo) ed il sottoscritto, per far fronte alle spese, cercò il sostegno dei commercianti, ma l’esperimento fallì e i costi della rievocazione aumentarono.
Alla fine dei 3 eventi del 2012, il sottoscritto aveva contratto 52.000 euro di debiti. Per far fronte a questi debiti dal 2012 (e fino al 2020) sto pagando 450 euro di mutuo al mese.
Ma non finisce qui: nell’ottobre/novembre dello stesso anno, la Palmieri commissionava, per 5.000 euro, uno spettacolo sui longobardi a Peppe Fonzo (regista di 2 nostre rievocazioni) nella speranza di “spaccare” l’associazione, dimostrando che non era assolutamente vero che non potevano finanziarci perché “non avevano soldi”.
La Palmieri e Cimitile hanno speso almeno altri 100.000 euro per svolgere iniziative sui longobardi, di cui, oggi, nessuno si ricorda.
Ma a noi non hanno dato mai né un euro né gli spazi della Rocca (sempre richiesti ogni anno).
Addirittura Cimitile mi convocò per chiedere se volevamo fare una rievocazione alla Chiesa di Sant’Ilario, ma a spese nostre (circa 8.000 euro, rifiutammo).
Nonostante il boicottaggio da parte di Palmieri e compagni, siamo sempre riusciti a svolgere Benevento Longobarda (2013, 2014, 2015) , senza ricevere contributi dagli enti, se non piccoli aiuti dall’EPT (sempre disponibile e collaborativo).
Nel 2015 abbiamo speso circa 30.000 euro e li abbiamo riguadagnati, grazie al gran numero di spettatori (circa 15.000 presenze spalmate in 4 giorni, ovvero la rievocazione storica longobarda più partecipata d’Italia, oggetto di studi da parte del CNR per via dell’incredibile successo).
Lo scorso anno, per la prima volta, la Provincia concedeva gli spazi interni della Rocca dei Rettori e, a detta del suo attuale presidente, si registrava un “boom di turisti”.
Ma nella Rocca non sono entrati tutti gli spettatori della nostra manifestazione, soltanto una piccolissima parte.
Dopo l’oggettivo innegabile strepitoso successo del 2015, sembrava che oramai tutte le istituzioni avessero finalmente capito che Benevento Longobarda è oramai un appuntamento molto atteso da beneventani e turisti; sembrava che, finalmente, avremmo smesso di fare i salti mortali ogni anno per finanziare la manifestazione.
La Provincia, invece, ha presentato un suo progetto, dal titolo “I Longobardi nel Sannio” che ha 250.000 euro a disposizione e consiste in visite guidate a ruderi e siti longobardi della provincia e concerti Jazz (siti importanti, come il Castello di Arioaldo e la Grotta di San Michele, che però non vengono “ristrutturati” con questi soldi).
Nel prossimo appuntamento a Faicchio tra i relatori ci sarà anche Annachiara Palmieri, la quale non può certo negare di avermi chiesto nel 2012: “ma perché alla gente dovrebbero interessare questi longobardi?”.
In questi anni ho sopportato di tutto: ho accettato la richiesta dell’allora sindaco di San Giorgio del Sannio (attuale presidente della Provincia) di allestire per lui un villaggio longobardo durante la notte bianca di San Giorgio del 2014, evento per il quale NON SIAMO STATI MAI RIMBORSATI (siamo andati ovunque in Italia, non ci è mai successo da nessun altra parte); ho accettato che la Camera di Commercio finanziasse la rievocazione storica della Città di Cava dei Tirreni che ebbe luogo durante BenTorrone 2012 (non si capisce cosa lega la Storia di Benevento a quella della città di Cava, al massimo all’Abbazia di Sant’Alferio); ho assistito, ogni anno, a ridicoli tentativi di scimmiottare la nostra manifestazione; mi sono dovuto difendere dalle denunce di “esercizio abusivo di guida turistica” che qualche beneventana invidiosa ha presentato ai carabinieri; ho dovuto assistere in silenzio allo scempio del Forum delle Culture (300.000 euro spesi per degli spettacoli con ZERO spettatori); devo combattere ogni volta con l’indifferenza, l’arroganza, l’ignoranza e l’invidia di (pochi) beneventani.
Ho sempre fatto di necessità virtù. Ho sempre stretto i denti per giungere alla meta. Non mi sono mai arreso perché ho trovato sulla mia strada centinaia di beneventane e beneventani disposti come me a sacrificare il proprio tempo, la propria salute e il proprio denaro per amore della nostra città.
Oggi, però, c’è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
Posso capire che con i 250.000 euro di “longobardi nel Sannio” la provincia finanzi un evento sul tartufo e concerti jazz ma non posso sopportare che Annachiara Palmieri, la più grande nemica della rievocazione longobarda a Benevento, possa essere inserita tra i relatori in un dibattito sui longobardi, anche solo per portare i saluti istituzionali.
Questo è troppo.
Oggi (e probabilmente fino alle dimissioni di Palmieri) non ho nessuna voglia di organizzare la rievocazione del 2016.
Non ho più voglia di cercare fondi, di firmare contratti, di cercare novità artistiche, di girare le rievocazioni italiane maggiori per nuovi spunti, di fare ricerca storica seria e approfondita, di fare manutenzione al patrimonio associativo, di fare laboratori per i soci e per le scuole, di lavorare 18 ore al giorno nella settimana precedente l’evento, di accumulare altri debiti, di portare la civiltà longobarda beneventana in giro per l’Italia e di portare l’Italia ad ammirare la civiltà beneventana.
Negli ultimi 2 anni a vedere Benevento Longobarda sono venuti da Novara, Palermo, Alessandria, Udine, Milano, Torino, Taranto, Firenze, Bari, Lecce, etc. Quanti turisti verranno invece per I Longobardi nel Sannio?
Infine, come presidente dell’Associazione Benevento Longobarda, voglio DONARE alla Provincia i 2.000 che Claudio Ricci dovrebbe darci dal 2014, nella speranza che li possa utilizzare per il bene della città, magari per aiutare le tante associazioni che collaborano con noi e che hanno subito danni dall’alluvione (Futuro Down, Rugby IV Circolo, Scuola di Scherma di Francesca Boscarelli).
Alessio Fragnito
Presidente e fondatore Associazione Culturale Benevento Longobarda
Il gospel è un genere musicale strettamente legato alla musica religiosa e si sviluppa all’interno della comunità dei forzati afro-americani che lavoravano nelle piantagioni del sud degli Stati Uniti nel XIX secolo. Originato dai canti corali che accompagnavano la fatica dei campi, nei decenni successivi e per tutto il ‘900, prende forma lo stile tipico che noi conosciamo: dopo una breve fase canora, eseguita da un solo cantante, segue la risposta di tutto il coro. Questo stile suggerisce uno scambio di emozioni, generato dal particolare timbro vocale e dal ritmo, talmente intenso da coinvolgere il pubblico, in un continuo alternarsi di sonorità a volte più rapide altre più lente.
L’espressione “gospel” deriva dall’inglese “God’s spell”, letteralmente verbo, parola di Dio, i testi, sono ispirati alla Bibbia e a tutto quel complesso di rituali, preghiere ed evocazioni che appartengono al cristianesimo. Infatti, le sonorità gospel sono presenti soprattutto nelle chiese metodiste nere, ma anche in altri ambienti evangelici.
C’è chiaramente un forte retaggio della cultura africana ma, secondo il professore inglese Willie Ruff dell’Università di Yale, la musica gospel condivide la stessa struttura dei salmi cantati dalla chiesa scozzese presbiteriana, nota come “lining-out”. Questa tecnica consisteva nel recitare una riga del salmo all’assemblea dei fedeli che a loro volta rispondevano con un nuovo timbro vocale più emozionale. Ruff sostiene che l’ascolto di questa forma di canto da parte degli schiavi afro-americani servì come base per lo sviluppo di uno stile proprio, quello più noto.
Nella città di Isernia c’è un gruppo di appassionati che da qualche anno si dedica alla musica gospel, con spettacoli in giro per l’Italia. L’Isernia Gospel Choir è un raro esempio di perseveranza e la dimostrazione di come in una città piccola, con tenacia e passione si possa organizzare un lavoro notevole.
Il gruppo molisano composto da 34 coristi e 5 musicisti si è già esibito con successo in alcune importanti manifestazioni e il prossimo 8 dicembre, si esibirà al Teatro De Simone di Benevento. Rossana Leva, direttrice del coro, insieme al coreografo Luigi Cimorelli e al maestro arrangiatore Tony Leva, sono i principali responsabili del progetto.
Abbiamo fatto una chiacchierata con Rossana che ci ha raccontato un po’ gli esordi del progetto Isernia Gospel Coir e il senso profondo di questa scelta.
“Il Gospel non è solo un genere musicale, è preghiera, è il corpo che loda il Signore nella maniera più libera e gioiosa e ciò lo rende un’esperienza molto lontana dalla preghiera statica e intima, dal “canto di Chiesa” che conosciamo dalle nostre parti. Gli inizi a Isernia sono stati faticosi perché coniugare la musicalità, la lingua e lo stile diversi con ciò che fino a oggi siamo stati abituati ad ascoltare, non era un lavoro semplice. Nonostante tutto, la risposta dei coristi è stata entusiasmante, tutto è partito da un sogno che avevo da anni e che a un certo punto della mia vita in cui ero alla ricerca di nuovi stimoli musicali, è esploso generando una reazione feconda e duratura”.
Il repertorio spazia dal classico Spiritual al Modern Gospel e da un anno il gruppo ha cominciato a sperimentare brani contemporanei pop-rock internazionali, cantati in modo corale, grazie agli arrangiamenti di Tony Leva.
A Benevento avremo l’occasione di assistere a uno spettacole dalla forte carica emotiva, con suoni, ritmi e colori capaci di proiettare lo spettatore in un’atmosfera tesa verso una verticalità divina.
V.b.
Ci siamo quasi, manca poco ormai! Una sola settimana di attesa e potrete seguire la prima puntata de “Il Saloon di Dr.Jazz” nuova rubrica video di “Sannio Report”, ideata e condotta da me: Alfredo Verga, in arte “Dr.Jazz”.
Da dove è venuta l’idea? Dal mio amico Giovanni Quaranta, che ormai vive e lavora a Londra da tempo, con il quale già in passato abbiamo realizzato un programma per la WebTv di “BcReport” dal titolo “Avantgarde”.
Ho subito sposato la proposta di un nuovo format con entusiasmo, felice di cimentarmi ancora una volta con il giornalismo musicale. Abbiamo così ideato una rubrica video che vedrà protagonista un ospite ad ogni puntata, non solo musicisti ma anche appassionati, cultori e artisti di ogni estrazione.
L’idea è quella di costruire un contenitore creativo dove gli aneddoti, le storie e i personaggi scorrano veloci, come il Whiskey nei Saloon di fine 800’. Le interviste saranno condotte nel mio appartamento, in quella che io chiamo “Stanza della musica” e che diverrà il “Saloon di Dr.Jazz” avranno una durata di 20’, scandite dal “Clock Swng”.
Alle parole si alterneranno piccole esibizioni in acustico che daranno spessore alla trasmissione. Una particolare attenzione ovviamente sarà per il Jazz, in special modo quello delle origini, che è ormai divenuto il mio habitat naturale.
Non vediamo l’ora di accendere la telecamera e dare inizio alle danze, l’obiettivo è quello di stimolare la curiosità e la creatività degli ospiti e del nostro pubblico, speriamo numeroso. A presto su “Sannio Report”.
Alfredo “Dr.Jazz” Verga
Concerto di solidarietà per le vittime dell’alluvione
François Joël Thiollier, pianoforte
Sabato 21 Novembre 2015, ore 18:30
Sala “Vergineo” del Museo del Sannio – Benevento
FOLK SONGS E DINTORNI
Dissonanzen e Progetto Sonora
Venerdì 27 Novembre 2015, 0re 18:00
Auditorium S. Agostino, Benevento
CADMUS, il Consorzio Amici della Musica dell’Università del Sannio, presenta due nuovi appuntamenti a ingresso gratuito.
Sabato 21 novembre 2015, alla Sala Vergineo del Museo del Sannio si svolgerà il concerto di solidarietà per le vittime dell’alluvione “Musica per rinascere”, in collaborazione con la Caritas diocesana. Al pianoforte il maestro François Joël Thiollier eseguirà musiche di Claude Debussy, Frédéric Chopin, Aleksandr Scriabin, Sergei Rachmaninoff e Maurice Ravel.
L’evento è patrocinato dal Conservatorio “Nicola Sala di Benevento”, dalla Provincia di Benevento e dal CerICT – Centro Regionale ICT.
François-Joël Thiollier è uno dei più completi pianisti e musicisti d’oggi. Di nazionalità francese e americana ha dato il suo primo concerto a New York all’età di 5 anni. Ha studiato con Robert Casadesus in France, e si è perfezionato nella classe di Sascha Gorodnitzki alla Juilliard School of Music, dove si è laureato con il massimo dei voti in tutte le materie accademiche e musicali a 18 anni. Ha conquistato 8 Grands Prix internazionali (risultato senza precedenti) tra cui il Reine Elisabeth di Bruxelles e il Tchaïkovski di Mosca. Si è esibito in concerto nelle sale più importanti del mondo: il Théâtre des Champs-Elysées e la Salle Pleyel a Parigi, il Teatro Real e l’Auditorium di Madrid, la Victoria Hall di Ginevra, l’Accademia di Santa Cecilia a Roma, la Scala a Milano, il Palais des Beaux-Arts a Bruxelles, il Concertgebouw ad Amsterdam, la Gewandhaus a Lipsia, la Philharmonie e la Konzerthaus a Berlino, la Suntory Hall et il Bunka Kaikan a Tokyo, la Concert Hall a Pechino, la Sydney Opera House Concert Hall. F.-J. Thiollier ha all’attivo 36 registrazioni su disco, e più di 40 CD e DVD. Ha inciso in pima mondiale l’opera completa per piano di Rachmaninov e quella di Ravel, e diverse integrali, tra cui quelle di Debussy e di Gershwin. Per il suo contributo eccezionale alla promozione della musica è stato nominato Officier des Arts et des Lettres. François-Joël Thiollier ha con l’Italia un legame profondo, e questo concerto è il suo generoso omaggio per la raccolta di fondi destinati alle vittime dell’alluvione che ha colpito il Sannio il 15 ottobre 2015.
Il 27 novembre 2015, alle ore 18, all’Auditorium Sant’Agostino di Benevento sarà di scena la musica contemporanea in collaborazione con il Conservatorio “Nicola Sala”, con il concerto “Folks Songs e dintorni”, proposto da Dissonanzen insieme all’Associazione Progetto sonora. La voce di Adria Mortari sarà accompagnata dall’Ensemble Dissonanzen, diretto da Eugenio Ottieri. Per l’occasione l’Ensemble Dissonanzen sarà formato da Tommaso Rossi (flauto), Arturo Viola (clarinetto), Francesco Solombrino (viola), Manuela Albano (violoncello), Lucia Bova (arpa), Gennaro Damiano e Giuseppe Lettiero (percussioni), Gianluca Marino (chitarra). Un programma che unisce le Folk Songs di Luciano Berio alla musica di Mikis Theodoràkis e di Carlo Bocacdoro. Alle suggestioni fascinose delle Folk Songs farà da contrappunto la struggente bellezza de la Ballata di Mauthausen, composta da Theodoràkis sui versi di Kampanellis. In programma anche Lunario del compositore di origine marchigiana Boccadoro, una composizione del 1998 per 6 strumenti, dalle sonorità rarefatte.
http://www.cadmus.unisannio.it/it/eventi/recital-thiollier
http://www.cadmus.unisannio.it/it/eventi/concerto-folks-songs-e-dintorni
Ecco un filmato dei ragazzi delle scuole sannite che durante le mattinate autunnali hanno visitato il sito “Santi Quaranta” riportato alla luce da un iniziativa i Sannio Report e molti cittadini.
Le mattinate Fai per le scuole non potevano iniziare in maniera migliore nella nostra bella città: Benevento.
Aspiranti ciceroni del Liceo Classico Giannone hanno accolto i loro compagni del liceo scientifico cittadino sul sito archeologico dei Santi Quaranta.
Le classi si sono alternate nella visita guidate appunto dai ciceroni in erba che hanno spiegato loro cos’erano i Santi Quaranta e l’intero complesso.
Un’iniziativa Fai nazionale che, come sempre, cerca di ritrovare e mettere il luce luoghi storici nazionali di cui si era persa memoria: i luoghi del cuore.
Sul posto non potevano mancare sia Patrizia Bonelli, capo delegazione Fai, sia una rappresentanza del gruppo di lavoro dei Santi Quaranta capitanati da Felice Presta che con il giornale SANNIO REPORT ha iniziato, insieme ai volontari, il recupero di questa importante zona archeologica.
E domani si replica!
Vi presentiamo un estratto dello spettacolo di Simone Schettino per #SiAmoSannio. Anche l’ironia più restituire morale per dare più forza per “uscire fuori dal fango”.