La vicenda Ristoro’
Con la sospensione del servizio mensa, decretato dal sindaco Fausto Pepe ,dopo la riunione infuocata di ieri a palazzo Mosti, si chiude un capitolo di una lunga battaglia iniziata da Altrabenevento e da Gabriele Corona, sulla qualità della mensa e continuata sull’agibilità dei locali, sulla pulizia, sugli alimenti forniti e cosi via.
Con la visita di oggi del Nucleo Investigativo Provinciale di Polizia Ambientale e Forestale di Benevento, presso la vecchia sede della ditta Ristorò, quella incendiatasi nel 2013, è stato anche accertato l’interessamento della magistratura nella vicenda, che, quindi, cercherà di mettere in luce eventuali responsabilità. Ripercorrere le tappe non serve, dati gli innumerevoli articoli pubblicati dai giornali e dalla stessa Altrabenevento, ma ci sono degli appunti da fare sul comportamento di diversi soggetti che, in questa vicenda, hanno dimostrato tutti i limiti dirigenziali e tecnici.
Partiamo proprio dal sindaco: fin dall’incendio del 2013, che comportò l’interruzione del servizio mensa fino alla fine dell’anno scolastico, quindi per un tempo abbastanza lungo, incompatibile con il capitolato di appalto, a suo tempo firmato tra il Comune e la Ristorò, i dubbi che tale società potesse espletare in maniera esaustiva il proprio compito,è apparso alquanto strano. Ma Fausto Pepe, strenuamente, ha sempre difeso la società da qualsiasi attacco o da qualsiasi obiezione che ad essa veniva posta. Perché? Perché non vedere se le questioni del capitolato fossero state rispettate, se i locali vecchi e nuovi avessero l’agibilità e cosi via?
Perché si è dovuti arrivare al punto di una semirivolta, scoppiata in concomitanza con il servizio pubblicato dal Corriere.it? Perchè non prendere provvedimenti prima di “finire” sulla stampa nazionale?
Andiamo al secondo attore, il comandante e dirigente, Giuseppe Moschella. Protagonista proprio per la sua dote innata di voler avocare a sé i pieni poteri e che se ne è uscito con dichiarazioni sibilline del tipo: “è tutto a posto, i controlli sono stati fatti, chi ha creato falso allarmismo sarà denunciato”, rivolte evidentemente a Gabriele Corona, fino ad arrivare a chiedere di programmare le domande nel corso dell’intervista con il giornalista del Corriere chiedendogli il tesserino per fotocopiarlo…..
I dubbi sulla figura di tale dirigente li abbiamo sempre avuti, fin dalle prime volte che si presentò presso palazzo Mosti nel corso di Consigli Comunali infuocati, dove fece ridurre la capacità di agibilità della sede di via Annunziata a 50 persone. Ma se il Comune e il sindaco Pepe, in più di un’occasione (come quando avevano concesso la cittadinanza onoraria a diverse personalità)avevano autorizzato la presenza anche di 300 persone, come mai l’agibilità del locale era calata d’un colpo? Per non parlare dei confronti con il Movimento Lotta per la Casa, dove minacciò di chiamare i servizi sociali per far levare un figlio alla mamma. Ma potremmo parlare anche della manifestazione dello stesso Movimento che, pacificamente ,protestava dinanzi a palazzo Mosti ,finita poi in rissa .
Insomma, una gestione fallimentare su tutti i fronti da parte di una figura istituzionale che probabilmente non si è ancora resa conto di non essere più alla guida della squadra Mobile della Polizia di Stato.
E andiamo alla ditta Ristorò, che ,evidentemente, è la figura centrale della vicenda: con toni minacciosi ha cercato di imbavagliare i giornalisti, ha fatto entrare nell’azienda gli stessi (tra cui proprio il giornalista del Corriere ,autore del servizio) facendo vedere loro, insieme ai genitori dei bambini ,ciò che loro intendevano far vedere. Infatti, come testimonia il servizio sempre del Corriere, è bastato spostarsi un po’ dalle manovre preparate per creare il caos aziendale.(caos che è continuato con le minacce ai dipendenti, agli stipendi non dati, ai licenziamenti e cosi via).
E poi, a parte ,il ruolo del giornalismo cittadino, che della vicenda se ne è occupato solo dal punto di vista istituzionale, tacendo, insomma, su tutto ciò che stava venendo fuori ,e mettendo in rilievo, come sempre le dichiarazioni del sindaco e del dirigente Moschella.
Solo per fare un esempio, in un articolo si dice che la responsabile del Sindacato Imprese Appaltatrici, Rosaria Pisaniello, è stata, insieme ad una mamma presente all’incontro di ieri, la più violenta ad attaccare il sindaco Fausto Pepe senza, naturalmente, spiegare i motivi di questo attacco.
E il motivo ve lo spieghiamo noi, che poi sarebbe il motivo fondamentale di questo articolo: il servizio mensa è stato sospeso…ma la parola stessa implica il fatto che potrebbe riprendere sempre con la stessa azienda.
Ma come chiede Altrabenevento e Gabriele Corona, come ha chiesto nell’occasione di ieri la stessa,così chiediamo noi : la rescissione dell’appalto da parte del Comune nei confronti della Ristorò per gravi e ripetute inadempienze.
FELICE PRESTA