Il Presepe Dalisi: un’opera in prestito?
Tra i tanti guai dell’amministrazione targata Fausto Pepe, tra rinvii a giudizio, indagini della DDA, Capolavori pubblici a tutto spiano, problemi sulla finanza creativa del Comune, eccetera, ecco spuntare un altro problema: quello sul PRESEPE DALISI. Per abuso d’ufficio a 13 persone è stato chiesto il rinvio a giudizio tra questi, naturalmente, anche il sindaco Fausto Pepe. Gli atri sono: Raffaele del Vecchio, Luigi Abbate, Mirna Campone, Rosario Guerra, Marcellino Aversano, Luigi Scarinzi, Nicola Danilo De Luca, Cosimo Lepore e Pietro Iadanza. Questi gli assessori. Inoltre è stato richiesto il rinvio a giudizio per: Rino Vitelli, Andrea Lanzalone e Carmine Lombardi (quest’ultimo in qualità di rappresentante della ditta che realizzò la struttura).
Il primo giugno prossimo il Gup deciderà se accogliere o meno la richiesta nel corso dell’udienza preliminare, quindi se mandarli a giudizio o archiviare il procedimento. L’indagine, portata avanti dalla Guardia di Finanza ha avuto il merito di mettere in luce una vicenda che, con il passare del tempo, sta diventando, come sempre accade in città, paradossale.
Per chi non se lo ricordasse l’opera fu commissionata dal Comune al maestro Dalisi nel 2011. Alla spesa, abbastanza elevata, 137.000 euro, doveva partecipare anche la Camera di Commercio, che però, successivamente si tirò indietro.
L’opera fu installata e come contorno furono realizzati e montati da una ditta di Benevento pannelli altissimi che racchiudevano l’opera e angeli che avrebbero dovuto richiamare e abbellire l’opera posizionata lungo il corso Garibaldi. Proprio a causa del vento e della pericolosità delle installazioni si decise di rimuoverle, anche se,per onor di cronaca, le polemiche erano sorte già numerose. E per quel Natale tutto finì li. Successivamente l’opera fu prestata alla città di Nola,che la montò e la esibì. Dopodiché se ne sono perse le tracce con un rimpallo di responsabilità tra i due comuni. Dopo due anni nel deposito dell’AMTS, come abbiamo avuto modo di fotografare per primi, sono apparsi la base e le travi che reggevano i famosi pannelli. Accatastati in malo modo e anche in più punti danneggiati. Nei giorni scorsi poi esce un’altra notizia: il maestro Dalisi ha solo “prestato” la sua opera al Comune di Benevento, che quindi dovrebbe essere (o lo è già) tornata in suo possesso. Il condizionale è d’obbligo perché quest’opera, costata un capitale, non sarebbe stata neanche acquistata dal Comune per quella cifra secondo la notizia.
Insomma la domanda è d’obbligo: che cosa abbiamo comprato con 137.000 euro?
Tutto il ferro arrugginito che è servito poi, secondo le intenzioni dell’amministrazione o del maestro,questo non si sa, ad “abbellire” l’opera? Non vi pare un po’ troppo? A noi si! Ma le stranezze non finiscono qui. Poco prima di mandare il Presepe Dalisi in quel di Nola, ai nostri amministratori era stato consegnato, dalla Guardia di Finanza, a palazzo Mosti un avviso per le indagini in corso. Ma se la Guardia di Finanza stava o aveva indagato e il magistrato aveva ricevuto le carte come è stato possibile che “il corpo del reato” fosse poi stato mandato a Nola con una leggerezza insospettabile?
E come mai non si era mai parlato di un “prestito” da parte del maestro Dalisi? E come mai adesso tutta la struttura giace abbandonata nel deposito dell’AMTS?
Nei tanti milioni arrivati in questi ultimi anni in città parlare “solo” di 137.000 euro sembra una sciocchezza, ce ne rendiamo conto anche da soli, ma solo osservando le piccole e le grandi cose che succedono in città riusciamo ad avere un quadro d’insieme che fanno di questa amministrazione, sicuramente, la peggiore possibile dal dopoguerra ad oggi.
FELICE PRESTA