Ancora debiti
Le cifre sui debiti del Comune di Benevento sono impressionanti. Siamo intorno ai 40 milioni di euro. Il sindaco si è sempre difeso affermando che una parte consistente l’ha ereditata dalle precedenti amministrazioni. Resta il fatto che questa amministrazione è al governo dal 2006 e invece di raccontare la verità e con senso di responsabilità procedere ad una pesante riduzione della massa debitoria anche a costo di forti sacrifici, ha preferito sottovalutare il problema. Troppi appetiti andavano soddisfatti e tante cambiali elettorali andavano scontate.
In un primo momento Fausto Pepe era contrario a fare ricorso a quelle norme riguardanti gli enti vicini al dissesto, per mesi questa amministrazione ha giocato con la semantica delle parole da scrivere nel bilancio, derubricando tutto sotto la definizione di “massa passiva”. La mancanza di una strategia capace di affrontare con massicce dosi di austerità il problema del debito e la tattica dilatoria, è servita solo a rimandare l’agonia di un fallimento inevitabile. Si finge che tutto sia sotto controllo da quando il Comune, nel febbraio 2013, approvò la delibera di adesione al cosiddetto “Salva enti” (andrebbero “fulminati”, altro che “salvati”).
Il Comune ora tenta di risolvere la faccenda attraverso degli accordi transattivi con i creditori. Già, ma con quali risorse? Inizialmente si è puntato sulla vendita di immobili comunali, senza risultati apprezzabili e ancora si spera nella concessione di un mutuo da parte della Cassa Depositi e Prestiti per 15 milioni di euro (altro debito). Siamo a metà tra la disperazione e la paranoia con un sindaco che nelle interviste parla anche di “ente competitivo”. Certo, su irresponsabilità, imprudenza e sfacciataggine non vi batte nessuno.