Calendario giudiziario beneventano.
Teniamoci forte perché il bello deve ancora venire. Teniamoci forte perché tra Febbraio e Marzo, saranno scritti i capitoli più interessanti del romanzaccio giudiziario beneventano. Ricordate queste date che segnano l’inizio di tre processi che vedono tra gli imputati anche Fausto Pepe.
5 Febbraio. Inizia il dibattimento sull’inquinamento dei fiumi Calore, Sabato e Isclero. Imputati alcuni sindaci e altri che non lo sono più, tutti della Provincia. L’ipotesi accusatoria è quella di omissione d’atti d’ufficio e disastro ambientale. Secondo l’accusa, nonostante la mancanza di depuratori, essi hanno consentito lo scarico delle fogne nei fiumi.
20 Febbraio. Udienza preliminare dell’inchiesta “Mani sulla città”, sicuramente il capitolo più intrigante. Il GUP dovrà decidere chi rinviare a giudizio dei cinquanta indagati tra amministratori, imprenditori e dipendenti comunali. Le accuse sono gravissime: truffa, turbativa d’asta, corruzione e concussione. Per questa inchiesta furono adottati nei confronti del sindaco e di altri, provvedimenti cautelari. In particolare Pepe venne precauzionalmente allontanato per alcuni giorni dalla città, obbligato dal Gip a dimorare fuori di essa.
5 marzo.Andranno a processo, Fausto Pepe e con lui anche il presidente dell’azienda che si occupa dello smaltimento dei rifiuti della città (l’Asia), Lucio Lonardo, il direttore dell’Asia Massimo Romito, l’allora presidente dell’ex Consorzio per i rifiuti Gerardo Giorgione e il successivo commissario liquidatore di detto Consorzio Carmine Cossiga. L’accusa per gli imputati è quella di non aver fatto rimuovere dal sito di stoccaggio di Contrada Piano Borea dei liquidi misti a percolato, non impedendo così che il pericoloso liquido penetrasse nella terra.
Ci aspettano delle settimane roventi e non possiamo escludere clamorose sorprese. Sicuramente il processo più interessante è quello denominato “Mani sulla città”, che offre uno spaccato della realtà politico-sociale beneventana, al di là dei rilievi penali, molto sconfortante.