Buon Natale da Sannio Report (ma non a tutti)
Si avvicina il Natale, questo sarà il secondo senza la persona che rendeva questi giorni pieni e febbrili, impastando, cucinando, gestendo gli acquisti e tutto ciò che rende magico il Natale: mia madre.
I ricordi in questi giorni affollano la mia mente e rendono triste l’avvicinarsi delle feste.
Come non tornare indietro nel tempo, quando fotografavo mia nonna e mia madre in cucina, mia nonna a cucinare il capitone (che mangiava solo lei) e portava due piatti grandi di struffoli (uno da mangiare a Natale ed un altro fino a Capodanno). Tradizione ripresa da mia madre che ne faceva 3….uno serviva fino all’Epifania .
Ma chi mi conosce sa che non mi piace ricordare il passato e, anche se triste, nel mio cuore anche quest’anno affronterò queste feste cercando di non “ammorbare” troppo le persone che mi stanno intorno: soprattutto i miei figli.
Per il resto cosa chiedere per Natale e per il nuovo anno?
Beh… le richieste sarebbero molte e non tutte realizzabili in breve tempo, specie per chi, come me, in questa città non è niente e non è nessuno, mentre altri, che sono qualcuno, dei problemi se ne fregano .
Vorrei ricevere meno chiamate da persone bisognose che hanno enormi problemi (sociali, economici, di salute) sperando che un mio intervento presso le Istituzioni possa, se non risolvere definitivamente, almeno alleviare la problematica.
A questo proposito vorrei ricordare a qualcuno che aveva promesso di ascoltare i cittadini andandosi a prendere il caffè nelle case di persone che lo avessero invitato, pubblicizzato con enfasi, di essere andato solo in DUE CASE….
Io invece ringrazio del caffè Iolanda, Antonio, Gabry, Romina, Francesco, Domenico, Giovanni, Giuseppe e tutti gli altri (l’ultimo caffè è della giornata di ieri) che mi hanno invitato nelle loro case.
Ho ascoltato i loro problemi, fatto foto, scritto agli organi istituzionali…probabilmente senza risolvere nulla…ma almeno io ho ascoltato.
Molti altri sono sordi, ciechi e muti, come se tutto in questa città andasse bene e come se non ci fossero problemi: hanno l’idea dell’ISOLA FELICE che non esiste, se non nell’immaginario collettivo delle persone che stanno bene e dei nostri politici. Mai detto popolare fu cosi attuale in questo momento: il sazio non crede al digiuno!
Vorrei vedere una città diversa, viva…dove la gente la mattina non scende dalle case già incazzata per quello che dovrà affrontare. Dove chi lavora non deve farlo per 12 ore al giorno per 700 euro. Dove quelli che non lavorano hanno possibilità di trovarlo senza essere ridotti a schiavi.
Vorrei vedere una città dove la cultura non viene relegata in un angolo, in attesa di chissà quale miracolo che permetta ai turisti di apprezzare ciò che di buono offre sia Benevento che la Provincia: e tra monumenti, siti archeologici, enogastronomia e tanto altro NOI NON SIAMO SECONDI A NESSUNO.
Vorrei che l’immobilismo che pervade questa Provincia smetta all’improvviso, per far si che si vadano a ricercare soluzioni nei campi che la possano rendere più ricca e non aspettare sempre che a qualcuno, settorialmente, venga una qualche idea che rivitalizzi l’economia…
Dopo il maltempo di ieri spero che i guasti elettrici in via Bachelet, a Monte delle Guardie e in contrada Madonna della Salute, siano risolti al più presto per portare un po’ di serenità e di gioia in vista della vigilia di domani.
Vorrei tante cose: vorrei che la politica non fosse un problema come realmente è, ma che dia risposte a tutto un popolo che da sempre si attende molto dai suoi rappresentanti ma che alla fine…non ottiene nulla.
Tanti sono i desideri che avrei da esporre e non basterebbero 10 articoli per elencarli tutti…
Ma qualcuno dirà: ma tu personalmente cosa vuoi?
Io?
Nulla di che, solo una cosa: che quando metto in piedi con tanti volontari – persone e cittadini non pagati- progetti per la città di qualsiasi tipo, che renda la città più ricca o vivibile, non ci sia sempre qualcuno, che gli rode il culo, che si mette in mezzo per rompere le palle.
Per il resto… Buon Natale.
Felice Presta