segnali di crisi
I dati della crisi economica, forse la più grave dal dopoguerra, che ha colpito l’Europa e l’Italia ha finito per impoverire, e di molto, la popolazione. Ciò è avvenuto in molti modi: intaccando i risparmi delle “formichine” italiane colpendole con tasse più o meno mirate, tassando le case, aumentando i prezzi dei beni. Tutto ciò, guardando solo agli ultimi tre anni, ha portato anche ad un altro inquietante fenomeno quello descritto dal Presidente dell’Unioncamere Ferruccio Dardanello: gli italiani, in media uno su tre, si sono venduti i ricordi di famiglia presso gli ormai famosi “COMPRO ORO”. Un fenomeno iniziato in sordina ed esploso in tutta la sua forza appunto, negli ultimi tre anni con l’apertura di una miriade di piccoli negozi in tutte le città d’Italia, dalle più grandi alle più piccole. Benevento non ha fatto eccezione, anzi, visti i dati del Sud, sicuramente più allarmanti di quelli del Nord, ha contribuito in maniera notevole alla raccolta di 200 tonnellate di oro venduto per 8 miliardi di euro su tutto il territorio nazionale. Il che significa che anche in città e in provincia molti hanno venduto l’anello di fidanzamento, la catenina del battesimo o il braccialetto, il ricordo della nonna e cosi via. In questo modo e con questo sistema l’Italia è diventata un esportatore di oro, come lo è diventata non è un primato piacevole, ma rende bene l’idea di come la situazione si sia fatta difficile in una nazione ormai allo sbando. Rimane l’idea di fondo che gli italiani anche nei momenti difficili non si arrendono e che lottano nonostante tutto…ma fino a quando? Intanto che i dati nazionali verranno analizzati e snocciolati nei prossimi mesi, in città stanno ormai chiudendo i primi Compro Oro segno che ormai, almeno da questo lato, ben poco ci resta da vendere. Da un punto di vista statistico nei prossimi mesi saranno molte altre le attività che rimarranno chiuse con locali commerciali in attesa di qualche pazzo che voglia riaprirli. Sono anni che denunciamo questo stato di cose, ma qui in città va ricordato un episodio significativo. Avevamo un’istituzione: il Monte dei Pegni Orsini dove per più di un secolo i beneventani andavano ad impegnare i propri effetti per poi andarseli a riprendere quando le possibilità economiche fossero cambiate. Questa istituzione ha funzionato come filtro alla vendita dei gioielli di famiglia e il patrimonio non veniva sostanzialmente intaccato. Poi, dopo l’acquisizione da parte di un grande gruppo bancario, questa istituzione è stata chiusa e da qui l’impoverimento, con la vendita dell’oro, di molte famiglie beneventane. Questo è solo un episodio emblematico che ha contribuito all’attuale collasso della città. Questa è stata solo la prima di tanti sbagli che stanno portando la nostra città al collasso. C’è una semplice domanda che ci ronza nella testa? A chi giova tutto ciò?