GeSeSa, i consigli comunali e la (vaga) opposizione pentastellata
Assistere ad un consiglio comunale, negli ultimi tempi, 20anni, è come assistere ad una rappresentazione di una commedia dell’arte dove si recita a “soggetto” senza copione e dove ognuno recita la parte che, nell’immaginario collettivo, si è ritagliato.
Cosi che c’è il rompiscatole, c’è il polemico, il paciere, l’intrallazzino, il doppiogiochista, il buonista, il pessimista e cosi via…fino ad arrivare al sindaco che pensa a tante altre cose, ma non certamente alla città da lui amministrata.
La prova del nove si è avuto nell’ultimo consiglio comunale dove, tra i punti all’ordine del giorno, si sarebbe dovuto discutere del “famigerato” piano Gesesa.
Un piano che avrebbe comportato una riduzione di quote da parte del Comune (socio di minoranza al 49% nei confronti di Acea che ne detiene il 51%) per avere cosi “mani libere” affinchè il gruppo potesse acquisire la fornitura di altri comuni, anche dell’avellinese,
Sulla carta un’idea che ci potrebbe anche stare, una società cerca comunque di espandersi e di ingrandirsi, ma in realtà un piano di espansione abbozzato…senza nessun margine per gli amministratori attuali.
Lacunoso, contorto e senza valide motivazioni e, soprattutto, senza la necessaria valutazione di costi anche per gli utenti.
Un pasticcio amministrativo dell’amministrazione Mastella che prima “forza” il passaggio della delibera sull’aumento del capitale sociale della Gesesa e poi la ritira tra l’imbarazzo del sindaco, dei consiglieri di maggioranza e degli assessori.
Ciò dimostra, qualora ce ne fosse ancora bisogno, il dilettantismo, l’ignavia, il menefreghismo che regna a palazzo Mosti da parte dell’attuale amministrazione targata CLEMENTE MASTELLA.
Eppure in commissione finanze qualche consigliere di opposizione aveva manifestato evidenti dubbi sulla legittimità della delibera chiedendone già in quella sede il ritiro ma senza esito.
Già, ma quali consiglieri si sono davvero battuti ?
Al di là delle chiacchiere e di chi vanta meriti che non ha, a noi piace leggere i contenuti dei verbali delle delibere della commissione finanze per capire come sono andate le cose.
E per smentire chi, sui social e sui giornali, vanta meriti che non ha non facendo opposizione “reale”, ma alla fin fine solo fittizia.
E vediamo questi verbali.
Verbale n. 126/2017 del 15 dicembre: si discute con il presidente Abate della gestione GESESA (assunzioni in particolare), ma l’unico a chiedere delucidazioni sulla delibera di aumento del capitale sociale (e sulla emergenza idrica) è il consigliere Di Dio, al quale il presidente Abate risponde in modo vago e non esaustivo.
Gli altri consiglieri (compresi i portavoce dei passivisti pentastellati) si ritengono invece “soddisfatti” (beati loro) di come la GESESA ha gestito le assunzioni e di come provvederà ad assumerne altri.
Non entro nel merito dell’assunzione di un attivista penta stellato che 1) è stato assunto con contratto a tempo determinato 2) è stato assunto tramite un’agenzia interinale.
Le polemiche sul caso si sono sprecate manco questo attivista avesse commesso chissà che peccato lavorando, come detto a tempo determinato, per una società privata partecipata del Comune.
Allora un altro che gestisce e supervisiona, per l’amministrazione, i palchi dei concerti, o l’albero di Natale cosa avrebbe dovuto fare? Essere crocifisso in sala mensa?
Come al solito sarebbe bastato un comunicato, da parte dei due portavoce del Movimento 5 stelle in cui si difendeva l’attivista per smorzare tutte le polemiche soprattutto quelle “provocate” ad arte da Gabriele Corona con Altrabenevento.
Ma andiamo a vedere il secondo verbale di commissione.
Verbale 127/2017 del 18 dicembre, stavolta anche il consigliere Lepore chiede lumi alla GESESA sull’aumento del capitale sociale auspicando l’intervento dell’amministratore delegato ed un consiglio comunale ad hoc sul tema e poi, il solito Di Dio che chiede lumi su quali siano i comuni Irpini che entreranno in Gesesa, quali siano le reali motivazioni che richiedono l’aumento del capitale sociale e, soprattutto, in virtù di quale piano industriale o strategico della Gesesa (che poi sarebbe l’unico documento sul quale poter esprimere valutazioni in merito alle ricadute sull’utenza).
E il gruppo dei pentastellati ?
Solo alle 12,52 (la seduta terminerà 12 minuti dopo, ma le basterà per incassare il gettone?…) entra la Farese che “ripete” quello già detto dal consigliere Di Dio (!?): ”…quali comuni entreranno ? quali sono le finalità ? quali ripercussioni sull’utenza ?”
E qui termina la ferrea opposizione consiliare pentastellata.
In consiglio comunale (noi eravamo lì) aumenteranno le perplessità anche in seno alla maggioranza, il Consigliere Vincenzo Sguera chiama il consigliere Di Dio (forse riconoscendolo tra i pochi oppositori validi) chiedendo lumi su quanto rappresentato in commissione.
I dubbi ribaditi fanno presa sulla maggioranza, viene citata anche una sentenza della Corte dei Conti (ripresa da Il Vaglio) che di fatto impedirebbe l’operazione GESESA e…la maggioranza ritira la delibera.
Il tutto mentre…il filosofo pentastellato cercava di attirare l’attenzione sulla grande questione “morale” di passaggi di casacca del cugino, innescando una inutile e sterile polemica (zittito dal presidente De Minico).
I consiglieri tutti mestamente abbandonano l’aula lasciando il professore a filosofeggiare sul…”nulla”…come sempre.
Il presidente De Minico ha detto che verranno messi online i verbali delle commissioni. Sarebbe anche ora che tutti i cittadini possano vedere IL REALE OPERATO di tutti i consiglieri…soprattutto di quelli che si professano “D’OPPOSIZIONE” ma che in realtà…di opposizione non c’è nulla.
E per il resto? Per il resto si tira a campare…aspettando le dimissioni di Mastella per la sua candidatura.
Eh già, perchè se si dovesse candidare tutti i consiglieri andranno a casa, e allora si che ne vedremo delle belle…perchè si dovrà rivotare per le amministrative qui in città.
Felice Presta