ATTACCO ALLA LIBERA INFORMAZIONE
Quando sentiamo parlare di “informazione libera” pensiamo sempre ad un’utopia, questo perché siamo abituati (almeno qui in Italia) ad un’informazione pilotata , lungi da me, essere complottista, vi parlo e parlerà su dati di fatto :
Iniziate col pensare che l’Italia è al 77° posto come paese per la libertà di stampa (fonte Reporter, aprile 2016).
Potremmo parlare di finanziamenti pubblici, intimidazioni ai giornalisti, minacce di morte e tante altre cause, miriamo però a fare un’analisi secondo le nostre idee ed il nostro pensiero!
Possiamo iniziare affermando che la quasi totalità di noi è oggi iscritta su di un social network, che sia Facebook, twitter, Instagram o qualsiasi altro.
I social network possono essere visti come garanti di libertà di espressione?
Più che una domanda, questa dovrebbe essere vista come un’affermazione.
Al momento sembra che i social siano le uniche piattaforme di libertà di espressione, grazie a queste difatti abbiamo potuto contrastare varie censure (o meglio tentativi di censura) da parte della politica, della “casta”. Censurare alcuni pensieri, link e foto sarebbe stato visto come un “tentativo di forza” e quindi come un’ammissione di debolezza che avrebbe comportato la perdita di consensi.
A Dicembre 2016 Laura Boldrini, presidente della Camera dei deputati, ha annunciato di voler contrastare “l’odio e le fake news”.
Eccovi l’estratto di un articolo riportato da Repubblica.it
E in che modo si vuole combattere la “contro-informazione”?
Censurando? La censura potrebbe arrivare dall’Antitrust, ovvero l’Autorità garante della concorrenza e del mercato.
Quest’attività è chiamata DEBUNKING e i debunker sono coloro che si occupano appunto di smascherare le bufale “dopo un’attenta e puntuale verifica sulle fonti e sulla trasmissione della notizia”. E chi ci garantisce che non siano le fonti stesse ad essere inquinate? In un film ci si chiedeva “Who watches the watchmen?” ovvero “Chi controlla I controllori?”
La libertà non è anche libertà di poter esprimere il proprio parere sebbene questo sia differente in parte o del tutto da quello dei mass media?
Vi faccio un esempio :
Perché dovrebbe essere una bufala dire che gli USA hanno finanziato l’ISIS?
Non è stato il Presidente turco Recep Tayyip Erdogan in una conferenza ad affermare di avere “evidenze confermate” che le forze guidate dagli Stati Uniti d’America abbiano sostenuto l’ISIS?
E perché avremmo dovuto diffondere bufale sul “NO” al referendum costituzionale se le nostri tesi erano basate su analisi e studi degli esperti della materia?
Vi informiamo che già diversi blog sono stati oscurati “per garantire la democrazia” e “combattere le fake news”.
Il consiglio che posso dare è che forse bisognerebbe forse più incentrare i propri sforzi per migliorare la cultura, la consapevolezza, la civiltà dei cittadini. Questo perché in molti casi, le notizie prive di fondamento vengono diffuse prima di tutto dai giornali e telegiornali e non dalla rete.
Mauro Gilardi