Controlli nelle scuole comunali. E in quelle della Provincia?
I preannunciati controlli alle scuole cittadine, quelle comunali, hanno portato come risultato la chiusura, o meglio, la non riapertura di 8 di esse nella data calendarizzata dalla Regione Campania: 15 settembre.
La decisione del sindaco Clemente Mastella ha, naturalmente, portato scompiglio nelle famiglie, che già si erano organizzate in vista dell’inizio del nuovo anno scolastico.
D’altra parte, con i genitori che devono recarsi al lavoro e i campi solari chiusi, dove lasciare i propri figli?
Da questo punto di vista, ci saranno sicuramente una marea di problemi, anche se la riapertura fosse rimandata di una sola settimana.
Però in un’ottica generale, questa decisione, la prima da tempo immemore, di effettuare controlli sui plessi scolastici, non può che essere positiva.
Per troppo tempo molti hanno chiesto di effettuare controlli sulla sicurezza e sulla staticità (dubbia) dei molti istituti di ogni grado. E anche se questo, per questione di tempo e soldi, verrà effettuato in un secondo momento, almeno i lavori di adeguamento per la sicurezza negli 8 istituti elencati ieri dal sindaco si faranno.
E’ un primo passo verso ciò che dovrebbe essere normale in una società civile, ma che diventa straordinario in Italia dove le scuole ristrutturare 3 anni prima crollano alla prima scossa di terremoto (scuole dichiarate antisismiche).
Benevento e il Sannio, ricordo, fa parte della cosiddetta “zona rossa”, quella sismicamente più pericolosa. Quindi, ipoteticamente, tutte le strutture dovrebbero essere antisismiche. Ma non prendiamoci in giro, lo sappiamo tutti che molte di esse non lo sono e che probabilmente rimangono in piedi solo per lo stucco che negli anni è stato messo (un’esagerazione ma è tanto per dare un esempio dello stato di cose).
Senza addentrarmi per non annoiare nel problema terremoto ricordiamo che non c’è ancora un piano di evacuazione predisposto dal Comune e, per quanto riguarda la zona Ferrovia, ho sempre posto il problema riguardo alle vie di fuga da questa zona. Con piazza Colonna cosi grande, che ha ristretto la strada rendendola simile ad un imbuto, in caso di fuga di massa, non è difficile pensare che in pochi minuti ci sia il caos più totale.
Ma torniamo alle scuole e alla decisione presa dal sindaco Mastella.
Quindi dicevo che da una parte si è agito per la sicurezza dei nostri bambini, quindi è buono che si facciano questi lavori, per la tempistica…beh questo è un altro fatto.
Posso solo presumere che, notando le immagini del terremoto in centro Italia, il nostro neo sindaco si sia preoccupato e sia corso ai ripari. Naturalmente con controlli e lavori non definitivi perché manca sempre il controllo della staticità delle scuole, ma almeno è un inizio secondo me importantissimo.
Forse è dal terremoto dell’80 che nessuno se ne frega della sicurezza e staticità degli edifici pubblici.
Ma veniamo al punto saliente di questo articolo, che non serve certo a giustificare ciò che fa o non fa l’amministrazione.
Il Comune controlla le scuole e ne chiude per lavori 8. Benissimo…
Ma le altre? Quelle che dovrebbe controllare la Provincia? Cioè tutti gli istituti di secondo grado?
Conoscendo i soggetti in campo, presumo che il presidente Ricci sapeva di questa operazione comunale, quindi la Provincia non si sarebbe potuta accodare al Comune per effettuare controlli?
O le scuole secondarie sono tutte perfette e senza problemi?
Ci sarebbe dovuto essere unità di intenti al riguardo, cosa che non c’è stata e qualcuno, Ricci e Mastella, dovranno dire il perché.
Perché dal mio punto di vista tutto può essere giustificato, la chiusura i controlli ecc…ma non il fatto che si controlli una parte degli istituti scolastici ed altri no.
Probabilmente la Provincia non ha soldi né per controllare le strutture né per fare eventuali lavori, di questo ne sono sicuro.
Ma non vi sembra ridicola e paradossale questa situazione?