Noi non dimentichiamo: 15 ottobre 2015-15 marzo 2016
Ieri era il 15 di marzo, il “mesiversario” (il quinto) dell’alluvione del 15 ottobre scorso…
Più volte questo giornale ha ricordato tutto ciò che si è fatto e non si è fatto, nel post-disastro,sottolineando sia gli aspetti positivi che quelli negativi.
Quando il meetup Grilli Sanniti, con la sua candidata a sindaco Marianna Farese, ha proposto il tour nelle zone alluvionate subito sono accorso.
E il giro, lunghissimo, interminabile, nei luoghi del disastro, Pantano, Ponte Valentino, Ponticelli, sotto una pioggia battente, in un panorama irreale, ha delineato, qualora ce ne fosse stato bisogno, il quadro disastroso.
Abbiamo raccolto il racconto di tante cose. del giorno dell’alluvione, degli aiuti, di quello che poi non si è fatto passata (secondo “chi di dovere”, ma noi non la pensiamo allo stesso modo) l’emergenza, tutto è stato messo in risalto, cosi come la rabbia di chi quel giorno ha perso tutto o quasi.
Ecco, se c’è un sentimento che traspare in tutte le persone incontrate è proprio questo.
La rabbia per non aver ricevuto gli aiuti sperati e promessi e la rassegnazione che quel che è capitato…tutto potrebbe accadere ancora.
E tutti naturalmente a sottolineare come gli argini dei fiumi non siano stati ripuliti dagli alberi e dal fango, di come in questo momento una pioggerellina più forte faccia innalzare pericolosamente il livello dei fiumi e cosi via.
Il vivaio Ciampi, con Angelo e Patrizia, che senza aiuti stanno cercando di risollevarsi, l’Agrisemi Minicozzi, la Metalplex, le attività commerciali a Ponticelli con Sandro e tutti gli altri amici.
Il bar Bologna che domani riaprirà i battenti, il tabacchino, il ferramenta, il panificio, la lavanderia La Irma.
Il giro ,come già detto, è stato lungo ed il sentimento e la dignità delle persone incontrate è stato sottolineato e messo in risalto, così come i sentimenti negativi.
Il sentirsi abbandonati dalle istituzioni non è piacevole e, tranne qualche giro il giorno del disastro o il giorno dopo, nessuno è mai più passato per dare almeno una parola di conforto a chi stava cercando di rialzarsi.
La politica, quella vera, come ho sempre sottolineato è venuta a mancare.
La “POLIS”, la città, dovrebbe essere di questa lo scopo primo ed ultimo, ma come si è visto gli scopi sono ben altri e sulle pagine dei giornali leggiamo solo delle spartizioni di poltrone, delle alleanze, delle primarie, secondarie e cosi via…
Forse in questo è diverso il Movimento 5stelle, con la capacità di scendere in strada e di non aver paura di sporcarsi le scarpe di fango ( ah quelle Hogan!) e di ascoltare gli sfoghi, i pareri, le considerazioni.
Era iniziato tutto con il contro Pepe tour, per far conoscere ciò che il nostro attuale sindaco non voleva far vedere, e si è arrivati a questo.
Ma se questo è il modo giusto per far prendere coscienza ai cittadini, ben venga.
Se questo è il modo per amplificare le loro richieste di aiuto, ben venga.
Se questo è il modo per cambiare, o sovvertire “ l’andazzo”, ben venga.
Che il Comune non avesse soldi lo sapevano tutti, anche loro.
Ma avevano sperato che i politici riuscissero a rimediare in qualche modo battendosi per essi.
Ciò non è avvenuto e probabilmente non avverrà mai.
Come si dice?
Passato il santo, passata la festa… e dell’alluvione si ricordano solo quelli che da essa sono stati colpiti.
Gli altri hanno già dimenticato, archiviato ed esposto le bottiglie piene di fango del consorzio, fatte crescere le piantine del vivaio Ciampi, protestato per l’albero posizionato di fronte alla Prefettura in occasione della marcia dei trattori.
Hanno smesso di comprare la pasta Rummo, di andare a fare spesa nel bar Elisa, momentaneamente posizionato in via Traiano.
Domani come detto ci sarà l’inaugurazione del bar Bologna ed un’altra delle attività maggiormente colpite riprenderà a vivere.
In questa città si lotta, si sopravvive.
Non so fra tre mesi cosa succederà ma chiunque vinca e comunque vada a finire spero che si renda conto dei reali problemi di questa città, di questa Provincia.
E che non faccia come hanno fatto tutti i politici precedenti, cioè far finta di non vedere e di non sentire, parlando, parlando senza fare nulla…
Felice Presta