‘DIMMI, PER FAVORE, QUALI SONO LE TUE RADICI’
“Questa foto mi comunica un senso di attaccamento alla città, la mia, alle mie radici, alla nostra storia, quella di tutti, ma è un attaccamento aleatorio perché i beneventani non ricordano, se non a momenti e per momenti, ciò che siamo stati, ciò che la storia ha tramandato di noi”.
Con queste parole inizia la chiacchierata con Stefano Forgione (per tutti Stefano), presidente da tre anni dell’Associazione Verehia.
Ha davanti una delle tante foto scattate durante la rassegna artistica ‘ARTEMENTE’, promossa dalla sua Associazione, una “tre giorni d’arte” svoltasi nei caldi tramonti di inizio Luglio, all’ombra degli ameni giardini della Rocca dei Rettori.
Pochi elementi, semplici, perfettamente combinati tra loro sono stati il tessuto del nuovo appuntamento culturale curato da Verehia, dal 3 al 5 Luglio.
Insieme a Stefano incontro anche Alfredo Martinelli, responsabile della comunicazione dell’Associazione, che così si introduce nella chiacchierata: “aleatorio però vuol dire probabilità, io preferisco dire che i beneventani si ricordano delle proprie radici solo all’occorrenza, occasionalmente, e a me tutto questo dà molta tristezza”. Poi Stefano guarda nuovamente la foto e continua “Il pubblico era assorto a scoprire e riscoprire ricordi, regalati domenica sera dal prof. Morante, della Benevento degli anni ’50 e ’60.
Luoghi, posti, angoli che ormai non ci sono più, o che troppo spesso nessuno ci racconta più”. A questo punto non posso non chiedere l’origine del termine ‘ARTEMENTE’ e sempre Stefano mi spiega che “Artemente è l’avverbio di modo attraverso cui Verehia declina l’arte, ma è soprattutto il termine inventato da Alfredo per la sua rubrica su ‘Il Quaderno’, in cui intervista tutte quelle persone che bazzicano nel mondo artistico.
Oggi la nostra rassegna è per così dire anche un po’ l’esito del nostro percorso: per tre anni abbiamo realizzato ‘Tramonti d’Arte’, una rassegna simile ad Artemente, ma già alla fine dell’ultima edizione decidemmo di cambiare alcuni elementi, per renderla più verehiana, per sentirla ancora più nostra, ancora più legata ai nostri obiettivi”.
Ecco che inevitabilmente ritorna anche il tema proposto da Verehia per la rassegna, “Dimmi, per favore, quali sono le tue radici”, ma Artemente è un percorso d’ arte, o meglio un percorso ‘sensoriale’ in cui le arti varie hanno stimolato tutti i sensi, perché oltre alle opere in mostra, i curatori dell’evento hanno arricchito il programma con un gustosissimo e delicato percorso del gusto, in collaborazione col Circuito Samex, con un momento dedicato alla lettura dei testi iscritti, ribattezzato Artemente Corto Festival, e con #parliamodibenevento, conferenza spettacolo legata ai ricordi.
A questo punto chiedo ad Alfredo, acquisto recente del team verehiano, le sensazioni legate a questa esperienza: “beh, sensazioni…quando sono entrato nella Rocca sentivo quei luoghi già miei, ne percepivo l’odore di vissuto”, mentre Stefano aggiunge “per me, invece, sensazioni globali positive in rapporto anche alle precedenti esperienze di ‘Tramonti d’Arte’. E’ stata un’ esperienza diversa, a partire dalla selezione delle opere, dall’organizzazione. Ecco, la positività è stato il filo conduttore della definizione logistica, insieme alla serenità.
C’era una diversa visione delle cose rispetto al passato. Abbiamo fatto qualcosa di diverso e anche di importante, come ci hanno riferito alcune persone presenti. Nuove persone hanno lavorato con noi e dato un nuovo colore al nostro evento e sono le persone che ho scelto e che in breve tempo hanno rivestito ruoli importanti nel team, come Alfredo, ma anche come il Segretario Generale Anna Romano e la nostra graphic designer Maria Laura Vetrone, a cui va il mio ringraziamento per la tecnica, la bravura e i tempi strettissimi di realizzazione.
Senza dimenticare la Vice Presidente Marta Martelli, ormai colonna portante di Verehia, e i soci Francesco Capobianco, Stefano Donatiello, Lucia Genovesi, Patrizio Izzo, Antonietta Mazzeo e Valentina Pappone, che hanno messo in campo anche questa volta le loro forze.
Un grazie particolare va anche a Cosimo Gentile, che oltre ad aver partecipato come artista ci ha dato una grossa mano nella realizzazione logistica dell’evento. Artemente è anche questo, è il frutto dei cambiamenti positivi messi in campo, di una direzione organizzativa che parla una lingua comune e cura coordinatamente tutti gli aspetti di un evento, al di là del programma.
Siamo tutti molto soddisfatti dell’obiettivo raggiunto e del percorso lavorativo. Quest’anno hanno trovato spazio all’interno della nostra rassegna ragazzi che già collaborano con noi e che per la prima volta hanno esposto le loro opere e a loro voglio dire grazie, come un grazie di cuore va a tutti gli artisti che hanno deciso di investire in questo evento, a coloro che avevano già collaborato con noi, e a coloro per la prima volta hanno deciso di collaborare, scegliendo il nostro evento per esporre per la prima volta al pubblico le loro opere e vincere così la paura. Colgo l’occasione, inoltre, per ringraziare il Presidente della Provincia Claudio Ricci e la dott.ssa Pierina Martinelli per averci messo a disposizione la struttura.
Ringrazio personalmente Enzo Paduano ed il personale messoci a disposizione dalla Provincia. Ringrazio di cuore il carissimo prof. Francesco Morante per il supporto costante che offre a noi di Verehia e a me, Stefano, quale suo grande ammiratore. Un grazie anche a Renato e Silvana Giordano per aver arricchito la conferenza spettacolo e a Eugenio Delli Veneri e Anthonyla Bosco, i due magnifici lettori che con estrema gentilezza e disponibilità hanno reso magica la nostra prima serata. Grazie infinite anche a Felice Tavino e a tutti i ragazzi dell’associazione Hakuna Matata per la simpatia e la serietà, a Simona Donatiello e all’Incas caffè, a Patrizia Bonelli e alla Delegazione FAI Benevento, ad Alessio Fragnito e all’associazione Benevento Longobarda, a Francesca Gerardo e all’associazione CAAT e a Futuridea per la preziosa presenza. Ora però, dopo aver raccolto i frutti, è tempo di prepararsi per la nuova edizione di Artemente 2016, perché le radici sono ciò che la terra genera”.