CULTURA, COSA E ’ ?
E’ con una semplice e significativa domanda posta dal Prof. G. Pappone che iniziamo il nostro breve excursus narrativo sulle prime tre giornate di lavoro(volontario!), promosse dalla redazione di Sannio Report, al fine di riportare in luce una zona sepolta dai rovi, dimenticata da molti, ma ben presente nella mente di chi vive nella zona antistante la Chiesa della Madonna delle Grazie e di chi per lavoro o per caso ne è a conoscenza: i “Santi Quaranta”.
Senza dilungarci sulla parte informativa, ma ricordando solo che le fonti datano, per la presenza dell’ opera reticolata (opus reticulatum)quale struttura muraria, al II – I sec. a.C. questo importante complesso posto nelle vicinanze di Cellarulo e della confluenza dei fiumi Sabato e Calore. Del complesso ancora non è stato possibile stabilirne l’ effettiva destinazione d’uso in epoca romana, poiché ben poco era visibile anni addietro, prima che la vegetazione obliterasse completamente la visuale. Tante e diverse sono le ipotesi degli studiosi, ma nessuna concreta, a causa probabilmente anche della mancanza di una campagna di scavo che permettesse un’ indagine approfondita.
A fronte di tutto ciò, Sannio Report, avendo ottenuto già dal mese di Ottobre 2014 l’ autorizzazione dalla Soprintendenza per la pulizia del verde che invadeva la zona, ponendo cura e attenzione nella tutela del monumento storico, e avendo ottenuto l’ autorizzazione anche dall’ente Comune, ha messo in moto la macchina organizzativa per dare vita all’opera di pulizia di tutta la vasta area.
Siamo così giunti al primo vero appuntamento lavorativo (29/30 Maggio e 1 Giugno)che ha visto scendere in campo, imbracciare cesoie, rastrelli, seghe elettriche, zappe e tutto quanto potesse risultare utile per abbattere la barriera di rovi, alberi, cespugli e vegetazione varia, coloro che armati di buona volontà e coraggio hanno messo a disposizione le proprie forze per provare a far rivivere questa zona. Non è stato e non sarà un lavoro facile, perché a queste prime giornate seguiranno molte altre. Non è facile stare sotto il sole per ore decespugliando a mano, evitando di farsi male con spine, tronchi, rami o immondizia varia, soprattutto perché a dedicarsi a questa opera sono persone non addette ai lavori e anche ben lontane da questo tipo di attività, ma questo è il “fare da sé”. Certo, tutto sarebbe più facile se portato avanti con macchinari adatti, persone addette, ecc… ma mancando questa disponibilità(e non entriamo nel merito della questione e sul perché tutto questo manca!), già avere tanti volontari che col sudore stanno riportando alla luce i Santi Quaranta, è tanto, anzi tantissimo.
Noi redazione non ci aspettavamo una tale partecipazione attiva e destinata a crescere nei prossimi giorni, visti i pareri positivi che raccogliamo costantemente, e siamo qui per dire GRAZIE a tutti voi che ci state aiutando, GRAZIE a tutti voi per questo immane lavoro e GRAZIE perché insieme ci stiamo riprendendo, metro dopo metro, quanto ci appartiene, perché come ha detto il Prof. G. Pappone “La cultura è continuità!” Un GRAZIE va anche a tutti coloro che si uniranno a noi in questa avventura.
Ed ecco alcune impressioni dei protagonisti di queste giornate, raccolte stamane: “Esperienza Faticosa”; “S’ adda faticà”; “La strada è ancora lunga”; “Occorre riappropriarci delle radici, del passato, per andare avanti. Lamentarsi non serve, occorre responsabilizzarsi, recuperare spazi e sensibilizzare le nuove generazioni”; “Oggi è uguale a Domenica, Domenica era uguale a Sabato“.
Tanto entusiasmo da parte dei pensionati, ma soprattutto da parte dei giovani. Questa è un’ area importante per la sua ubicazione. Qui c’ era l’antico ingresso alla città romana attraverso la via Latina che entrava a Benevento tramite il Pons Maior. E’ questo il primo manufatto che s’ incontrava. Al momento è tornato alla luce solo l’ ambiente esterno, poi si arriverà anche al criptoportico, nella speranza che qualcuno possa poi rendere fruibile l’ area.
Noi questo possiamo fare: pulire. Speriamo che poi qualcuno tuteli”; “Basta poco per rendersi utili. Questo è esempio di cittadinanza attiva per tutti i beneventani” (Stefano Forgione – Presidente Ass. Culturale Verehia); “Mi sono sgomentata e invece l’ unione fa la forza. Anche i progetti impossibili si possono realizzare. FAI, voce del verbo FARE!” (Patriza Bonelli – Capo Redazione FAI).