Insegnanti: molte non vogliono andare a scuola!
Due giorni di riapertura delle scuole secondarie (medie) e già si stanno assistendo –e i nostri ragazzi stanno assistendo- a scene isteriche da parte delle insegnanti di alcune scuole della città.
Parlo di Benevento non di Roma o Napoli.
Chi dichiara di non venire più, chi si è messa in malattia, chi ha la fobia del Covid, chi ha paura di tutto…e poi ci sono, naturalmente, quelle che ci marciano.
E non sono notizie per sentito dire…ma sono dichiarazioni che le stesse insegnanti hanno fatto in classe in più di un’occasione in questi due giorni.
Ora da giornalista, analizzando tutte le posizioni, è comprensibile un po’ di timore per il lavoro nelle scuole, ed in parte giustificabile, ma, c’è sempre un ma…COME VOGLIAMO FARE?
La didattica a distanza poteva essere, e può essere una soluzione temporanea per i nostri figli, ma non può essere quella definitiva. Anche il Governo, su pressione del ministro Azzolina, se ne è reso conto…
E adesso ci sono due fronti: i genitori che hanno paura e vogliono far continuare la DAD all’infinito (e ci mettiamo anche le insegnanti) e quelli che lottano affinché i figli ritornino con le lezioni in presenza.
La situazione va avanti ormai da quasi un anno e la DAD come già detto non può essere una soluzione definitiva.
Quale altra situazione propongono allora i genitori che non vogliono mandare i propri ragazzi in presenza?
E’ forse anche questa una delle motivazioni che sta spingendo al fenomeno dell’abbandono scolastico? O questo fenomeno è dovuto, al contrario, alla DAD e alle difficoltà riscontrate nelle famiglie per la sua attuazione?
Sono domande lecite che ogni persona si dovrebbe fare prima di dare qualsiasi giudizio.
Certo le dichiarazioni di oggi di alcune insegnanti sono molto gravi: non volete andare a scuola in presenza? Mettetevi in aspettativa e fate posto a quelle che vogliono andarci… Non volete perdere lo stipendio? Andate a lavorare. Non ci sono soluzioni.
La situazione derivata da questa pandemia è nuova e non si sa come affrontarla in modo da tutelare, in ambito scolastico, tutti.
Qualcuno mi ha chiamato chiedendomi spiegazioni di quel documento che fanno firmare le scuole per far tornare i ragazzi in presenza: sotto la propria (genitori) responsabilità penale.
Ho dovuto spiegare che le scuole l’hanno fatto in caso una famiglia risultasse positiva al covid e nonostante la quarantena qualcuno decidesse di mandare suo figlio a scuola… questa è l’unica spiegazione. In tutti gli altri casi sarebbe nullo qualsiasi documento.
Ma vallo a spiegare ai genitori impauriti.
La situazione è quella che è: tutti stiamo facendo sacrifici, evitando contatti, mettendoci la mascherina, non andando a trovare i genitori anziani e cosi via –e tralascio qui i sacrifici economici- anche le insegnanti devono fare sacrifici.
I nostri ragazzi sono stati un anno a guardare il computer e, in pratica nel migliore dei casi, a studiare e a seguire le lezioni al 50% di quello che si fa normalmente in presenza.
Ma adesso basta. La generazione scolastica che sta nascendo questo anno perso lo pagherà a caro prezzo…vediamo di non farlo costare molto di più.
Felice Presta