In tutta Italia si protesta, ma perché tutto questo stupore?
Ma perché siete sorpresi da ciò che sta succedendo?
Era tutto previsto e prevedibile fin dal primo lockdown, a marzo.
L’italia ha un’economia che si regge su un foglio di carta velina, o di cartamoneta, cambia poco, e basta poco per farla implodere.
Le nuove disposizione, dovute alla seconda ondata del coronavirus (e lasciamo stare che cosa ha fatto il Governo per contrastare la seconda ondata, in termini di programmazione, in termini sanitari, per le scuole, i trasporti ecc), hanno di fatto portato ad un secondo lockdown “nascosto”.
Si fanno aprire bar ristoranti ma si fanno chiudere alle 18. Si consiglia, con il terrorismo psicologico, di non uscire, ma se non si esce non si spende, e quindi anche l’intero comparto del commercio ne risente visibilmente.
In giro, perché questo giornale sta sempre in strada a raccogliere le voci di tutti, e in questo caso dei commercianti, ho raccolto i dati: settori più colpiti, ristorazione, bar eccetera anche il 70% di incassi in meno rispetto agli anni precedenti. Piscine, palestre, centri sportivi, incassi completamente azzerati. Negozi di altro genere flessioni dal 30 al 70% a secondo del tipo di negozio.
Ma cosa pensavate? Che gli italiani, da sempre abituati a subire, aspettassero con le mani in mano la morte delle proprie attività?
Volevate fare questo secondo lockdown?
Benissimo, prima di attuarlo, come avete fatto, avendo già tutti i dati potevate iniziare a mandare sui conti correnti aiuti immediati allegando magari una lettera in cui chiedevate aiuto a TUTTI per cercare di, se non fermare, rallentare la seconda ondata.
Bastava agire in modo civile invece di individuare nel commercio le categorie di untori e, di fatto, indirizzarle verso la morte civile.
Ancora oggi state discutendo sul vedremo, faremo, ripareremo, ristoreremo….Si parla di 5 miliardi di aiuti immediati, ma sono spiccioli rispetto a ciò che serve per evitare l’irreparabile. Ma intanto gli effetti economici, già minati, in questa seconda ondata sono immediati.
Nessuno nega la pandemia, ma, e io lo scrissi a marzo, quando si dovrà scegliere se morire di fame o morire per un’eventuale contagio da coronavirus, non ho dubbi su cosa sceglieranno la maggior parte dei soggetti interessati.
Quindi nessuna sorpresa…ma un consiglio al Governo. Sbrigatevi, perché il tempo che vi è rimasto è poco!