Consiglio comunale: ancora una volta cambia la maggioranza
10 settembre 2020, Consiglio comunale a Palazzo Mosti, ma poteva essere qualsiasi data dal 2016 ad oggi perché come spiegheremo, non è cambiato nulla.
Sulla carta la maggioranza non ha i voti e negli ultimi quattro anni, molti consiglieri si sono defilati, alcuni di un certo peso.
Servivano dunque 16 voti. Molto spesso come accade da un po’ di tempo, a soccorrere Mastella sono in tanti, compresi quelli di Forza Italia (gruppo consiliare) che non si capisce bene se stanno dentro o fuori dal partito.
Nella seduta di ieri, un altro colpo di scena: l’ex (?) pattista Giuliana Saginario ha espresso il suo voto favorevole. Un’altro soccorritore ha salvato il Sindaco e la sua amministrazione rabberciata e ancora una volta, tutti insieme continueranno in questa esperienza politica dove l’unico dato che emerge è quello dell’improvvisazione.
Arte nella quale Mastella sa distinguersi.
Tempo fa, in un’intervista che sembrava più uno sfogo, aveva accusato di essere circondato da “arraffa arraffa” e “succhia ruote” in Consiglio comunale.
Restiamo ancora in attesa dei dettagli sulla frase sibillina: “Sapesse cosa mi chiedono” … e delle reazioni da parte dei consiglieri chiamati in causa collettivamente.
Con buona pace di qualcuno che si è arrabbiato sul serio, cosa dobbiamo pensare dei tanti che accettano con deferenza le offese e gli ordini di chi considera il territorio solo uno strumento di consenso e nulla più?
L’atteggiamento resta quello del personaggio del Marchese del Grillo e della famigerata frase, “Io sono io e voi non siete un cazzo!”.
Tuttavia, lo stato di nervosismo è evidente, le risposte piccate su Facebook nei nostri confronti lo dimostrano. È brutto da parte di chi è abituato ad essere circondato da una corte dei miracoli, scoprire che esiste un dissenso e non c’è modo di sedarlo.
Così sono stato definitivo “Nessuno” e mi sono beccato una risposta sdegnata dopo un commento ironico.
Forse non sono proprio nessuno?
Chissà?
Siamo diventati una città paranormale, con un Sindaco che parla e dispone come se il Consiglio non esistesse e un livello di dialettica e analisi politica troppe volte rasoterra.
Uno spettacolo tragicomico (comico nella rappresentazione, tragico per la città).
Felice Presta