L’elemosina del Governo ai Comuni (per aiutare la popolazione)
L’Italia è un paese strano, il premier Conte va in televisione per dire: “diamo 4,3 miliardi ai Comuni per aiuti all’emergenza coronavirus”.
Benissimo, se la cosa stessero cosi come sbandierato , ma non è cosi. Intanto i soldi che i Comuni avranno sono soldi (fondo di solidarietà) che comunque dovevano essere distribuiti ai Comuni per i servizi essenziali.
Il Fondo di solidarietà comunale costituisce il fondo per il finanziamento dei comuni anche con finalità di perequazione, alimentato con una quota del gettito IMU di spettanza dei comuni stessi. Esso è stato istituito – in sostituzione del Fondo sperimentale di riequilibrio comunale previsto dal D.Lgs. n. 23/2011 di attuazione del federalismo municipale – dall’articolo 1, comma 380, della legge di stabilità per il 2013 (legge 228/2012) in ragione della nuova disciplina dell’imposta municipale propria (IMU), introdotta dalla medesima legge n. 228/2012, che ha attribuito ai comuni l’intero gettito IMU, ad esclusione di quello derivante dagli immobili ad uso produttivo, che rimane destinato allo Stato. La dotazione annuale del Fondo, definita per legge, è in parte assicurata, come detto, attraverso una quota dell’imposta municipale propria (IMU), di spettanza dei comuni, che in esso confluisce annualmente. Nella legge di bilancio per il 2020, il Fondo – iscritto nello stato di previsione del Ministero dell’interno (cap. 1365) – presenta una dotazione pari a 6.546,3 milioni per il 2020, 6.646,3 milioni per il 2021 e 6.746,3 milioni per il 2022.
Per capirci se il Comune impegnasse quei soldi per dare sostegno alle famiglie disagiate colpite dall’emergenza Coronavirus andrebbero poi tutte in dissesto perché incapaci di pagare servizi e forniture con impegni di spesa già approvati.
Che significa? Che i Comuni quei soldi, che ripeto dovevano avere e sono stati solo anticipati di pochi giorni, in pratica servono solo a ripianare (parzialmente) i debiti di tutti i Comuni d’Italia.
E fin qui penso che sia chiaro questa cosa…
Venendo poi al caso specifico, Benevento, dove è già stato dichiarato il dissesto è ancora più difficile, eventualmente, distrarre i fondi per impegnarli li dove adesso servono davvero, per evitare che questa emergenza si trasformi in rivolta sociale.
Quindi premettendo questo rimangono i famosi “400 milioni” in più che il Governo Conte ha stanziato per aiutare gli 8000 Comuni d’Italia.
Ci faranno il brodo con questi soldi? A che serviranno? A comprare qualche mascherina a pochi cittadini?
Ma veramente Conte pensa di poter tenere buona la popolazione, la parte più debole evidentemente, facendo dichiarazioni pompose e delegando ai Comuni le responsabilità di questo Governo facendo credere cose diverse da quello che in realtà sono?
Come dice il sindaco di Messina, giustamente indignato, questo gioco delle 3 carte non giova a nessuno e se il Governo pensa di scaricare sui Comuni le proprie colpe (sisi, lo so, soldi non ce ne stavano prima figuriamoci adesso) sbaglia di grosso. Se le tensioni sociali nei prossimi giorni dovessero aumentare quanto ci metteranno i sindaci a dimettersi e ad accusare il Governo centrale?
Qui si sta giocando sulla pelle della povera gente, dei commercianti, delle partite iva, di tutti quelli che non lavorano per l’emergenza coronavirus e non hanno entrate “secondarie” da cui poter attingere per mettere anche solo il piatto in tavola.
E la solidarietà che si sta scatenando in tutta Italia con la “spesa sospesa” o con altre iniziative fino a quando potrà durare, visto che ad una delle richieste che era arrivata dal basso (sospensione per 2 o 3 mesi del pagamento di tutte le bollette) il Governo ha fatto orecchie da mercante?
Che il Governo sposti, si badi bene sposti, il pagamento dei mutui e dei contributi di qualche mese…non inficia più di tanto la vita del lavoratore autonomo o della partita iva, perché già prima questi pagamenti venivano rateizzati visto l’impossibilità di molti a pagarli regolarmente.
Dei Coronabond, visto che l’Europa unita non esiste e adesso si vede la fragilità su cui è stata costruita, manco a parlarne ecco che da menti eccelse escono le idee come quelle di vedere il patrimonio pubblico, o almeno ipotecarlo a garanzia di un prestito che tutti sanno CHE NON POTRA’ MAI ESSERE RIPAGATO IN BREVE TEMPO.
E i 600 euro di aiuti, la cassa integrazione….ma veramente pensate che venga attivata in tempi brevi?
E questi solo per gli aiuti immediati, figuriamoci se il 14 di aprile verrà prorogata la chiusura per l’emergenza cosa succederà…
Il grido di allarme è troppo forte e sta iniziando ad abbracciare una fascia sempre più ampia della popolazione italiana, naturalmente di più al Sud che già stava in condizioni disastrose. Ma come scrissi qualche settimana fa…Quanti morti ci saranno finita l’emergenza?
Felice Presta