Un’invenzione per i cartelli informativi dei monumenti nelle città
Solo in alcuni casi le amministrazioni si pongono il problema relativo all’impatto estetico dei poco piacevoli cartelli informativi verticali posti dinanzi ai siti di interesse storico-artistico.
Nondimeno è innegabile che quelle tabelle mortifichino la bellezza naturale di detti siti, suscitando un’immediata reazione negli osservatori, volta al rigetto.
Più volte operatori del settore e semplici cittadini particolarmente accorti e dotati di amore per le proprie città e di ciò che esse custodiscono, si sono espressi in merito, avanzando proposte alternative per ovviare a questo increscioso stato di cose.
Di recente un interessante progetto di modifica è stato brevettato.
L’inventore è il beneventano Gianni dell’aquila , noto esponente del mondo culturale ed associativo del capoluogo sannita ed ultimo rappresentante di un antichissimo e nobile casato, discendente dai Normanni che ha segnato secoli e secoli di storia europea.
In Benevento le prime tracce della famiglia dell’Aquila si attestano intorno al 1260.
La stessa ha posseduto innumerevoli feudi tra il Lazio, la Campania e la Puglia, vantando, tra gli altri, i titoli di Conte di Avellino, di Caserta, di Montesantangelo e di Fondi.
A pochi chilometri da benevento è stata titolare del feudo di Ginestra della Montagna nell’odierno Comune di San Giorgio del Sannio.
Detta famiglia ha inoltre contratto autorevoli parentele con gli Altavilla, i Caetani (famiglia di provenienza di Papa Bonifacio VIII), con i d’Aragona, gli Orsini, i Caracciolo, i Ruffo, i Sanseverino, i Sansevero, tanto per fare qualche nome.
Presenze degne di menzione si ritrovano in quella che fu la “Terra d’Ontranto”.
Si pensi, ad esempio, al monastero benedettino del 1189, oggi sede dell’Università di Lecce, fatto edificare da Tancredi d’Altavilla, Re di Sicilia, nonché Conte e signore di Lecce, alle mura difensive “alfonsine”, alla nuova Cattedrale del 1088 e all’Abbazia di san Nicola del 1099, con il suo prezioso mosaico pavimentale, in Otranto.
Orbene, l’opera proposta dal conte dell’Aquila, su progetto disegnato dall’architetto Raimondo Consolante, sarebbe assai funzionale.
Una tabella informativa “orizzontale” che sostituisca le summenzionate tradizionali tabelle verticali.
Si tratta di un semplice sistema perfettamente incassato a superficie di pavimento, non a rilievo, in modo da garantire nessuna interferenza visiva con il monumento stesso.
In altre parole, nient’altro che una lastra di vetro antiproiettile di 18mm di spessore posta a pavimento, poggiante direttamente su una lastra di marmo, bordato con una cornice di bronzo o di ottone a forma di “elle” e completata da apposita sigillatura siliconata.
Il tutto poggiante direttamente su di un letto di calcestruzzo magro fungente da fondazione e utile a garantire la perfetta posatura piana.
Speriamo allora che trattandosi di un’opera di facile impianto e poco costosa, per di più sponsorizzata dal Rotary Club, venga quanto prima adottata dai Comuni.
Nelle foto la presentazione durante la Contesa di Sant’Eliano dello scorso anno
Pierluigi Moccia