Benevento: continuiamo a chiudere gli occhi.
Continuo imperterrito a pensare che siamo una città strana…
Ci indigniamo per la definitiva chiusura dell’ex cinema/teatro Massimo, ma nessuno parla degli omicidi irrisolti degli ultimi tempi, ci lamentiamo della coda per gli abbonamenti ma senza vedere in che condizioni è ridotta la città.
Ci siamo lamentati del caldo senza però vedere la fame dei nostri concittadini…
Siamo diventati una città dove è permesso tutto e tutto si può fare, contando su un’impunità che prescinde dall’umana conoscenza.
Un’impunità ormai atavica che dipende ed è sempre dipesa da molti fattori, connivenze, conoscenze, do ut es…ma che sta portando ad un senso di palese anarchia che si respira in ogni vicolo e strada della nostra città.
E intanto la politica cosa fa? Nulla…chiunque vada a palazzo Mosti, dopo aver cercato di cambiare qualcosa, torna sui suoi passi e, senza annullare le ordinanze fatte ma evitando i controlli, si ritorna al punto di partenza.
E intanto si va avanti, sperando sempre in una svolta che non c’è mai e questo da 30anni,oramai.
E noi subiamo tutto e di tutto senza dire nulla, riempiendoci la boccadi cultura e turismo che, nel frattempo, non hanno sbocchi.
Ma d’altra parte se venissero turisti a Benevento saremmo più ricchi o più poveri?
Più ricchi?
Certo…ma se fossimo più ricchi ci venderemmo poi il voto per 50euro, 30euro, 20 euro sotto le elezioni?
Un’elezione con un voto finalmente libero nella nostra città?
Non sia mai detto!
Troppi devono a molti qualcosa, sia a livello politico, personale o amicale.
E continuiamo cosi.
Alla buona, in attesa di qualcosa o qualcuno che cambi il destino della città, che ripristini la legalità, che ridia fiducia nelle istituzioni, che dia una speranza a un popolo in agonia.
Ho già parlato dei problemi economici, sociali e politici, numerose volte, che attanagliano Benevento. Certo una visione insiemistica che solo uno che “vive” la città può vedere, ascoltando, fotografando e girando ogni singolo posto, può avere.
Non certo un normale cittadino beneventano che non vede al di la del proprio rione, quando va bene.
Ma siamo cosi, subiamo sempre in silenzio, lamentandoci solo nei bar ed entusiasmandoci solo per il calcio.
Ah già…oggi inizia il campionato di seria A. Avremo di che parlare.
Il resto non esiste perché, come i bambini quando sono piccoli, se chiudiamo gli occhi i problemi non ci sono.
Felice Presta