Beni Mobili del Comune? Non c’è la lista, ad esempio le bici elettriche…
Ritorno a parlare dei “beni mobili” del Comune di Benevento, visto che nulla si muove in tal senso e a nulla vale una ricognizione di “facciata” fatta dall’assessore Serluca.
Lo faccio prendendo spunto dal comunicato fatto da Giovanni Picone della Lipu, il quale chiedeva che fine avessero fatto le 25 biciclette elettriche assegnate ad altrettanti cittadini soggetti, a tal fine, a specifiche condizioni.
Ricordiamo le tappe: il 14 novembre 2011 il Ministero dell’Ambiente, l’Anci e Ducati energia promossero la sperimentazione del prototipo di una bicicletta elettrica ad alto rendimento. Questo per rafforzare nei Comuni la mobilità sostenibile e ridurre l’inquinamento.
Il bando del Comune recita che al Comune di Benevento ne sono state assegnate 30, ma ci risulta che ne pervennero 25, insieme a 3 rastrelliere di ricarica, posizionate presso il Megaparcheggio di Via Tiengo, ed il parcheggio di ViaPorta Rufina.
Ci fu un bando per assegnarle ad altrettanti cittadini, che sottoscrissero un regolare contratto CON OBBLIGHI, eccone alcuni: 1)percorrere almeno 2520 km durante i dodici mesi di sperimentazione 2) utilizzare la bicicletta all’interno del Comune di Benevento 3) segnalare al Comune eventuali anomalie e guasti 4) non vantare nessun diritto reale sulle stesse.
A tutt’oggi, un monitoraggio sulla reale situazione non esiste e le biciclette continuano ad essere affidate a quelli che parteciparono al bando…tra l’altro senza sapere se esistono, se sono rotte, se sono state rubate, se hanno percorso i km necessari.
Ma è mai ammissibile una cosa del genere?
Certo, a Benevento tutto è possibile, anche che un’iniziativa bellissima, venga trasformata in qualche altra cosa, con danno di immagine del Comune stesso, ma anche con danno reale perché le biciclette non si sa che fine abbiano fatto.
Sarebbe opportuno iniziare a controllare(e anche velocemente) tutto l’iter al riguardo e recuperare le biciclette, nel caso i parametri non siano stati rispettati. Controllare su quelle eventualmente danneggiate, nonché su quelle “scomparse”.
Cosi, nel caso, da assegnarle alle altre persone che all’epoca fecero domanda, partecipando al bando.
Felice Presta