“PER SE’ E PER I SUOI?”
Come tutti sappiamo, è venuto Matteo Renzi; da premettere però, per la comprensione di questo articolo, CHE E’ VENUTO COME SEGRETARIO POLITO DEL PD, come tale è venuto per spiegare le ragioni del SI per il prossimo referendum costituzionale, in programma il 4 dicembre.
Non voglio qui parlare degli scontri e dei comportamenti che hanno portato al diniego di manifestazioni di dissenso.
Parliamo invece di due cose: la domanda che da ieri mi ronza in testa è “che cosa è venuto a fare questo qui a Benevento?”.
E’ arrivato alle 15,30 ed è entrato da una porta secondaria in un teatro pieno , dove la maggior parte del pubblico che lo aspettava ,era composta da esponenti e simpatizzanti PD. La gente che non è potuta entrare, per la scarsa capienza del Teatro Massimo, è rimasta li ad aspettare senza vedere né sentire nulla.
Cari esponenti del Partito Democratico, non vi hanno mai insegnato che forse sarebbe stato opportuno installare uno schermo all’esterno del teatro?
Almeno per dare la possibilità, a chi era indeciso o a chi non era convinto, di ascoltare le parole di Renzi (è riconosciuta la sua abilità oratoria).
Non vi pare che questa “mancanza” sia andata proprio “in fronte” al tanto vantato popolo del SI che definisce un’accozzaglia il popolo del NO?
A proposito di accozzaglia, ma Casini non vota Si al referendum?
Ma andiamo oltre…
Il Premier, dopo aver parlato per quasi due ore ( ci risulta che abbia anche interagito con alcune persone presenti) se ne è uscito dalla porta secondaria da cui era entrato per andare a Caserta, dove l’attendeva lo stesso identico palcoscenico.
Questa la cronistoria. Ma ripeto la domanda: cosa è venuto a fare?
Con la sua venuta ha fatto girar le scatole ai cittadini di mezza Benevento, con la blindatura della parte alta della città, impedendo che gli alunni, all’uscita da scuola, facessero il normale percorso verso casa costringendoli ad un lungo giro.
Ha bloccato la parte alta del corso con i bar e i locali che (vi ricordo che era sabato)” si guardavano in faccia”,non potendo regolarmente lavorare (e presumo che qualche maledizione sia volata anche li, in più di un’occasione).
Mancati incassi un po’ dappertutto a dei commercianti ai quali, ricordo, il fatto che il Benevento giochi il sabato, già gli ha portato un calo generalizzato dei clienti…
Ma andiamo avanti: residenti che erano scesi un secondo per una qualsiasi commissione, rigorosamente a piedi, che non avevano dietro la carta d’identità costretti a fare il “giro d’Italia” per andare e per tornare.
Per non parlare del grande piano traffico, ampiamente pubblicizzato da giorni (scherzo ovviamente) che ha visto la rimozione di innumerevoli auto parcheggiate nella cosiddetta “zona rossa”.
Ed allora, per la terza volta in questo articolo, ripeto la domanda: ma Renzi che è venuto a fare?
Per far blindare una città e per farsi ascoltare dai suoi accoliti e da qualche sporadico cittadino che è riuscito miracolosamente ad entrare nel Teatro Massimo?
E cosa ci ha guadagnato il Pd, in termini di voti referendari, con la “tappa” di Renzi in città? Se lo sono chiesto i vertici cittadini e provinciali di questo partito?
IO si… e ho tirato le somme alle 17, 30 di sabato pomeriggio…non ci hanno guadagnato niente ma hanno perso moltissimo… e non parlo solo in termini numerici di voti.
Con buona pace dell’”accozzaglia” che da sabato pomeriggio gongola in attesa, della grande vittoria del NO, sia in città che in provincia.
Felice Presta