La guerra tra poveri
Con la manifestazione di oggi dei lavoratori ex L.S.U. / ex-Russo, si apre una stagione molto calda, nonostante l’estate sia finita oramai da un pezzo.
Perché? Perché sono e saranno molti i problemi lavorativi che questa città dovrà affrontare nei prossimi mesi ed ovviamente ne parliamo (o, per meglio dire, ne scriviamo) partendo da dati oggettivi.
Se lavorano gli interinali, non lavorano gli ex-Russo e viceversa. E questo è un primo dato di fatto.
Sono anni che tutti e due i gruppi vengono sballottati di qua e di là con promesse, iniziative sporadiche, mai finalizzate ad una loro assunzione a tempo indeterminato (che probabilmente non si sarebbero potute fare, ma questa è un’altra storia).
E, guarda caso, ad ogni tornata elettorale, questi gruppi lavorano o non lavorano, a seconda di come siano andate le elezioni.
Non dimentico il comunicato degli stessi interinali che recitava più o meno cosi: “Siamo stati sfruttati per fini elettorali e poi siamo stati abbandonati”.
Ipotesi di voto di scambio, nelle parole di coloro che avevano stilato questo comunicato?
Se un’ipotesi del genere fosse vera, perché poi non pensare che la stessa cosa si sia potuta ripetere nel corso di tutte le elezioni nel corso degli anni?
Comunque, il dato di fatto è che gli ex-Russo attualmente non lavorano.
Ufficialmente per un difetto di notifica alla Regione Campania da parte degli organi preposti (Comune ed Asia), per poter aderire al progetto “Ricollocami”.
Con questo progetto ,parte del compenso dei lavoratori sarebbe stato a carico della stessa Regione, con un risparmio, come già fatto in passato, per la stessa Asia e per il socio unico, il Comune.
Lavorano, invece, gli interinali che ci costano 4 volte in più, visto che non c’è nessuna agevolazione in tal senso.
Da qui, poi, la presa di posizione del Presidente dell’ Asia, Lucio Lonardo, che dichiara, dopo 9 anni, che la differenziata ci costa troppo (oggetto di un altro articolo che approfondirà la questione).
Ma chi ha voluto questo balletto?
Beh, certamente la politica, visto che in tutti questi anni non si è riusciti a trovare una soluzione decente per le questioni, accontentando un gruppo o un altro, a seconda degli “umori” del momento…
Chi ci ha guadagnato?
Non saprei, so però chi ci ha perso.
Sicuramente la città, sicuramente i lavoratori (ostaggi di un lavoro precario con la spada di Damocle sulla loro testa, ossia l’interruzione del loro lavoro da un giorno all’altro) e, a questo punto, sicuramente la politica e gli stessi politici, ai quali i lavoratori non credono più.
Ed “in ballo” potremmo tirare anche i lavoratori dei consorzi, con le loro proteste, ultimamente affievolite da corsi di formazione retribuiti.
Insomma… nel settore rifiuti, basta accontentare un gruppo affinché la protesta si interrompa per qualche mese, fino a che non riprenda, più forte di prima, quando non si lavora più.
In una società civile è normale?
A me pare di no…anche perché mi sembra un gioco al massacro per gli stessi lavoratori ,in una eterna guerra tra “poveri” senza vinti né vincitori, bensì con un sacco di famiglie che impazziscono tra disperazione, speranza, gioia, sfiducia, rabbia, orgoglio …
Si diceva guerra tra poveri…
E certo.
Non si può definire altrimenti una guerra che vede gente senza lavoro, contro gente senza lavoro.
E’ naturale che se si accontenta un gruppo si scontenta l’altro.
La soluzione? Non c’è,anche per le vuote casse comunali ed in vista di un dissesto che ai più, compresi gli stessi amministratori attuali, appare inevitabile.
La “mucca” è stata spolpata fino all’osso e non c’è più nulla da fare.
Cosa ci resterà?
Di sicuro l’aumento delle tensioni sociali, in una città che non ne aveva di certo bisogno, in questo momento.
A cui si aggiungeranno, certamente, le tensioni Asia, Amts, senza dimenticarci di Arcos, del presidio Isfol e di tante altre situazioni…
Felice Presta