Trilogia: i migranti
E veniamo al secondo articolo: i migranti.
Ormai sono all’ordine del giorno gli arrivi nella nostra città e nella nostra provincia di pullman pieni di migranti che vengono condotti in questura per il riconoscimento.
Dai dati in nostro possesso dovremmo essere arrivati a quasi 4000 in tutta la provincia con un limite, per il momento, stabilito in 8000 unità.
Tralasciando l’aspetto economico e sociale di questa situazione, ci soffermiamo stavolta su due problemi di carattere “particolare” che si verificano ormai da tempo.
Le foto allegate all’articolo, sono di stamattina, sono eloquenti e testimoniano il fatto che queste persone ,per ore, vengono fatte attendere nel piazzale antistante la Questura in attesa degli adempimenti burocratici.
Oltre al problema sanitario che sollevai qualche tempo fa, infatti proprio oggi uno di loro è stato ricoverato in ospedale con febbre a 40, ma non si sa cosa abbia, ponendo comunque a rischio-infezioni il personale della Polizia di Stato “obbligato “ a sorvegliare queste stesse persone.
Teniamo presente anche un problema igienico, considerando che in Questura ci sono servizi igienici “tradizionali”, non ci sono bagni chimici e non è raro che queste persone risolvano con il fai da te i loro problemi fisiologici. Inoltre per ore , con le temperature di questi giorni, rimangono sotto al sole o comunque al caldo e non c’è nessuno che risolva un problema che comunque è prima di tutto umanitario.
Due problemi gravi, di facile soluzione, ma che tutti ignorano o fanno finta di ignorare.
Cosi come la politica sembra ignorare il come e il perché della venuta di un cosi alto numero di migranti nella nostra Provincia…
Più volte abbiamo sottolineato che in un territorio depresso come il nostro ciò potrebbe provocare tensioni sociali, ma pare che siamo sempre gli unici a parlare prima che succedano le cose…mai nessuno si è esposto per prevenire, invece di piangere, poi, lacrime di coccodrillo.
Ogni riferimento all’omicidio di Ester non è puramente casuale.
E fa niente se nessuno se ne importa, come detto per tante altre cose se non se ne parla, in questa città, il problema non esiste.
Ma fino a quando potremmo andare avanti facendo finta che i problemi non esistono? Fino a quando chiuderemo gli occhi immaginando una città e una provincia che non esiste più?
Fino al prossimo omicidio o fatto di cronaca?
Per fare cosa? Per indignarci 15gg e poi ritornare alla normalità?
Cosi è se vi pare!