M5S replica a Mastella: “ha vinto grazie ad uno spostamento di voti dalle liste del centrosinistra”
Clemente Mastella è Sindaco di Benevento, nello stupore dell’Italia intera, ma non lo è, come una lettura superficiale e interessata, vorrebbe far credere grazie al voto (in occasione del ballottaggio) dei cittadini che si riconoscono nel MoVimento 5 Stelle. Partiamo dai numeri. Mastella è stato votato dal 35% degli elettori. Dunque c’è di certo che il 65% non lo ha scelto.
Al primo turno hanno votato 40.447 elettori mentre al secondo turno 30.225 con un calo netto di 10.000 votanti circa. Al secondo turno Mastella ha raccolto 18.032, voti aumentando di ben 5000 voti, mentre Del Vecchio solo 10.648 perdendo quasi 4000 voti (malgrado l’apparentamento con Tibaldi). Sempre nel secondo turno le schede nulle e bianche sono aumentate da 1000 a 1500 circa (ed è un dato significativo considerato che al primo turno sbagliare era molto più probabile e fisiologico con il voto disgiunto e la doppia preferenza di genere). Mastella, dunque, ha sostanzialmente vinto grazie ad uno spostamento di voti dalle liste originariamente a sostegno del centrosinistra. Considerato che sul nostro candidato Sindaco abbiamo raccolto circa 8000 voti, leggendo il dato dell’affluenza e delle nulle si dovrebbe ben capire come si è comportato l’elettorato che ci aveva scelto al primo turno al di là delle letture interessate e mistificanti.
Perché allora lo stesso Mastella, già nella notte della sua elezione e nei giorni successivi, ha voluto porre tanta enfasi su un presunto contributo pentastellato al successo? Questo “riconoscimento” fa il paio con tutte le aperture avvenute durante la campagna elettorale nei confronti della nostra proposta programmatica. Mastella auspica una consiliatura “concertativa” e consociativa. Da questo punto di vista in noi troverà un muro. Tutte le forze politiche, nei loro programmi hanno individuato azioni di governo simili alle nostre. Noi daremo sostanza a quelle parole, saremo l’olio che garantirà il buon funzionamento degli ingranaggi, se sono nell’interesse dei cittadini. Se invece risponderanno alle solite logiche di spartizione delle risorse pubbliche e delle poltrone, saremo la sabbia che li farà saltare! Noi non facciamo accordi: l’unico accordo lo abbiamo fatto con i cittadini. Ed è legge inderogabile che i patti debbano essere rispettati, senza mai cedere al canto delle sirene, che pure è stato insistente nei quindici giorni che ha separato i due turni elettorali.
Noi non dimentichiamo. Mastella è uno dei simboli di un ceto politico professionale meridionale che non solo non ha sanato ma ha aggravato la questione meridionale. Abbiamo ricordato in campagna elettorale come il suo nome venga associato, addirittura nelle ricerche sociologiche, al «clientelismo politico». Abbiamo ricordato come intorno a lui si muova (accanto a persone di indubbia preparazione) una “corte dei miracoli” che ha responsabilità non secondarie nel decadenza cittadina, come buona parte dei politici che hanno devastato la città, a partire dall’ex Sindaco, siano prodotti della sua scuderia. Mastella, insomma, rimane e rimarrà sempre un avversario per come concepisce e pratica la politica. Premesso questo, ed essendo nostro interesse il bene comune e non lo scontro per partito preso, vaglieremo ogni proposta dovesse venire, supportando quelle in linea con il nostro programma e lo spirito del MoVimento.
Senza preclusione, dunque, ma senza sconti. A nessuno.
Marianna Farese
Nicola Sguera