Gli auguri di Pasqua li faccio a modo mio: vaff…!
E’ Pasqua, dovrebbe essere un giorno di festa per i cattolici, quindi anche per me, ma non riesco a chiudere gli occhi e a festeggiare quando mi passano davanti agli occhi le immagini degli ultimi 6 mesi, degli ultimi 10 anni, degli ultimi 40anni.
Non posso non pensare, come è accaduto già a Natale, alle persone colpite dall’alluvione, a chi ha perso tutto, a chi sta cercando di rialzarsi, a chi ha cercato aiuto e non l’ha trovato.
Non posso non pensare ai tanti disoccupati che incontro in mezzo alla strada ogni giorno e che mi chiedono aiuto per riacquistare quella dignità perduta, ai giovani di questa città, di questa Provincia che, coraggiosamente, vanno via in cerca di un futuro che qui non c’è più.
Un futuro rubato, violentato, scippato grazie ad una classe politica becera, ignobile, strafottente, arrogante, ma non silente.
Mille volte avrei voluto dare un messaggio di speranza nei miei servizi fotografici, ma queste speranze vengano meno ogni volta che mi vesto e scendo per le strade di questa città.
Quando giro per gli amici a Ponticelli, a Santa Clementina, in via Nuzzolo, Pantano …
Basta poco. Basta andare in via Nuzzolo e vedere una scuola ancora chiusa, la Moscati, abbandonata dopo averci buttato il sangue per levare il fango da li dentro.
E la rabbia mi assale passando per il Malies, per gli scheletri di scuole abbandonate, per le serrande chiuse delle attività commerciali.
Dovrei gioire oggi per i 250 turisti che vengono da Trani?
No, non ci riesco.
Dovrebbero essere, per le potenzialità di questa città, 35.000 minimo.
Ma fa niente, deve andare cosi, direbbe qualcuno.
Non ci possiamo fare niente, direbbe qualcun altro.
Non è vero e tutti lo sanno benissimo, solo che a molti fa comodo cosi.
Fa comodo un popolo silente, capace di subire di tutto pur di continuare a coltivare il proprio orticello senza accorgersi che questo è diventata una misera pianta da terrazzo.
Fa comodo “ricattare” con le promesse elettorali, o con una raccomandazione per un lavoro a “scadenza”.
Gli “onnipotenti” che hanno affossato questa città continuano nella loro opera distruttiva procurando una lenta agonia tutta indirizzata verso la vicina città di Avellino.
Dobbiamo diventare “per forza” provincia irpina? Beh non fateci soffrire fatelo e vaffanculo!
Almeno avremo modo di vedere il vostro “servilismo” dove andrà a finire.
Siamo un popolo sempre stato oggetto di conquiste e colonizzazioni.
L’ultima volta che questo popolo ha reagito è stato durante la conquista dei nostri territori dai parte di Garibaldi e dei piemontesi.
E il sangue versato è stato ben presto dimenticato, perché la storia la scrivono i vincitori.
Volete fare lo stesso adesso?
Beh che Benevento e il Sannio stia morendo è un dato di fatto, che lo faccia in silenzio…beh questa è un’altra cosa.
Tanti auguri a tutti di buona Pasqua.