Assessore Del Vecchio conosce il termine “cultura”? La città dei teatri!
Quando qualche politico parla di Cultura qui in città non posso che alterarmi “leggermente”…
Se poi a farlo è colui che ha retto l’Assessorato per 10 lunghi anni, stando al fianco del sindaco Fausto Pepe, beh mi arrabbio ancora di più.
Il termine cultura deriva dal verbo latino colere, “coltivare”. L’utilizzo di tale termine è stato poi esteso a quei comportamenti che imponevano una “cura verso gli dei”, da cui il termine “culto” e a indicare un insieme di conoscenze. Oggi si può dare una definizione generale di cultura, intendendola come un sistema di saperi, opinioni, credenze, costumi e comportamenti che caratterizzano un gruppo umano particolare; un’eredità storica che nel suo insieme definisce i rapporti all’interno di quel gruppo sociale e quelli con il mondo esterno. In breve per cultura si intende il “sapere” generale di un individuo.
Questa la definizione del termine su wikipedia.
E il nostro Assessore Raffaele Del Vecchio cosa ha coltivato nei suoi 10 anni di Assessorato?
Vogliamo elencare qualche cosina giusto per rinfrescarci la memoria?
Benevento è stata più volte definita la “città dei teatri”, data la disponibilità di questi in città.
Definizione data dall’intera Amministrazione comunale, di cui l’Assessore è parte integrante ( adesso vorrebbe cancellarli, azzerarli, questi ultimi 10 anni…)
Analizziamoli sommariamente:
- Teatro De Simone: bella l’iniziativa di recupero di questo bellissimo teatro, ubicato nel centro di Benevento. Peccato che due cose saltino subito agli occhi, in un palazzo fatiscente si recupera il piano terra senza andare a vedere cosa c’è al piano superiore? Con quali conseguenze? Chiusura del teatro perché c’erano infiltrazioni d’acqua dal piano superiore, oltre che un’ipotesi di crollo del tetto con inevitabili danni al piano sottostante. Ora io non sono uno” scienziato”, ma qualcuno dei tecnici del Comune di Benevento è mai andato a controllare sopra cosa c’era e in che condizioni? Secondo: vi siete mai fatti un giro nei giardini del teatro? No? E ci sono io a spiegarvi le cose… La facciata del teatro è stata presa d’assalto dall’umidità, con la conseguenza che da più parti è cresciuto il muschio. Nella parte inferiore, in quella specie di teatrino, le pietre si sono staccate e giacciono da tempo immemorabile sulle sedute. Oltre a fare bella mostra di se le immancabili “transenne”.
- Piccolo teatro Libertà. Anche qui splendido recupero ma fine se stesso dato il “non utilizzo”, se non per un breve periodo, negli anni passati. Doveva venire Cozzolino, in una convencion del Partito Democratico, per vederlo riaperto di nuovo. Anche qui molti sono i problemi, ad iniziare dal fatto che al suo fianco c’è la sede della Polizia Municipale, quindi il teatro è aperto solo fino a che è aperta la caserma. Tra l’altro nel lato posteriore del teatro è ubicato il magazzino armi della Polizia Municipale, quindi per sicurezza non può essere sempre aperto. Ma chi ha pensato al recupero di questa struttura, non ha pensato anche a questi inconvenienti? Non si poteva fare contestualmente un progetto che separasse questa struttura dalla sede della Polizia Municipale rendendolo usufruibile?
- Ma andiamo avanti: e parliamo del teatro Comunale. Durante,la giunta di centro-destra fu ristrutturato e chiuso per molto tempo. Poi fu riaperto, per poi essere richiuso perché non era a norma. E sono anni che sta cosi. Dalla perizia fatta dall’ingegnere del Comune quasi due anni fa occorrevano circa 500.000 mila euro per renderlo di nuovo agibile. Una cifra non proibitiva che avrebbe permesso il recupero del Teatro. Recupero che non è mai stato fatto. Sotto elezioni come per magia c’è stata la delibera del Consiglio regionale per renderlo di nuovo agibile. Come mai non ci si è interessati prima?
- E andiamo al teatro Massimo. Ne parliamo perché per un refuso la Regione lo ha scambiato con il Comunale. E’ una struttura privata che però era in affitto, al Comune di Benevento per una cifra altissima. Serviva, per ipotesi, a fare tutte le manifestazioni organizzate da Comune vista la non disponibilità degli altri teatri. E in tanti anni sono state pochissime le manifestazioni organizzate li dentro. Sicuramente rapportato al canone di fitto soldi sperperati alla grande (e attualmente dovremmo dare ancora altri soldi).
- Per non dilungarmi molto solo un accenno al teatro all’aperto dell’Arco del Sacramento. Altro importante recupero dell’Amministrazione Pepe. Con un palco fatto di legno ,dove gli attori possono recitare e una gradinata dove gli spettatori sedersi. Peccato che il legno alle intemperie se non trattato tende a deformarsi e a rompersi. E sapete una cosa? Li è successo proprio questo e in alcuni punti le assi sono cedute con la conseguenza che gli attori devono recitare con una transenna al loro fianco.
Assessore….in definitiva lei si vorrebbe distaccare dai suoi 10 anni nelle 2 giunte di Fausto Pepe, imprimendo, a suo dire, una svolta nella politica di questa città. Partendo proprio dal suo campo di specializzazione: la cultura.
Però usa le stesse parole del quasi ex-sindaco, riguardo a questo o a quel progetto.
E qui si è parlato solo della città dei teatri, solo un accenno a quello che lei ha fatto e non ha fatto in questi anni. Si certo, da quello che ho scritto ha fatto molto, ma in che modo è stato fatto?
Lasciamo stare…e guardiamo alla prossima puntata.
La cultura non è una parola astratta con cui riempirsi la bocca, è una parola che va coltivata ogni giorno.
Colere=coltivare
Felice Presta