Università del Sannio, siamo sicuri che sia un’universita’?
Ecco come si presenta il Dipartimento di Scienze e Tecnologie dell’Università degli Studi del Sannio.
Una folata di vento ha letteralmente fatto volare una parte del gazebo che dovrebbe ospitare gli studenti dopo le ore di lezione.
Siamo al limite.
Gazebo rotto, panche rotte e tavoli traballanti sono solo pochi dei tanti disagi presenti in tale struttura.
Basta frequentare un solo giorno di corsi per capire il degrado che gli studenti vivono quotidianamente.
I proiettori o non funzionano o se funzionano, funzionano male, le mura e i banchi sono pieni di scritte, funziona un bagno su quattro, se siamo fortunati ne funzionano due su quattro solo su un piano oppure, fino a pochi mesi fa, ogni persona doveva raccogliere il sapone con le proprie mani da una vaschetta posta sopra al lavandino. Il laboratorio, poi, non ha attrezzature.
Infatti i disagi non li viviamo solo noi studenti.
Anche i professori non vengono ascoltati!
Una professoressa e due dottorande chiesero del materiale da laboratorio per farci studiare per un esame pratico ma, purtroppo, tale materiale non è mai stato comprato e forse, per tale mancanza, quel corso potrà essere cancellato dagli esami. Eppure i soldi non dovrebbero mancare, se si pensa che, come minimo, ogni studente paga 500€ annuali.
Qualche studente paga anche 1000€ senza pensare che la crisi c’è per tutti.
Ogni studente si lamenta ma nessuno parla, nessuno sa da chi andarsi a sfogare, nessuno conosce il rettore della facoltà o il rappresentante degli studenti! Chiuderanno anche l’Università del Sannio?
Forse è l’unica cosa che ci resta, ma nessuno se ne vuole prendere cura.
È una fonte di cultura e nessuno se ne importa.
Aprite le menti.
Francesca D’Argenzio