Raffaele Del Vecchio e l’intervista “contraddittoria”
Fare le pulci al Partito Democratico e ai candidati a Sindaco di tale schieramento è già di per sé facile, quando poi qualcuno di questi, Lepore o Del Vecchio, iniziano a parlare: beh diventa come sparare sulla croce rossa.
E , prendendo spunto dall’intervista rilasciata su ”Il Sannio Quotidiano” il 17 febbraio, l’avvocato Raffaele Del Vecchio, nel suo modo di “aprire” la campagna elettorale, sfiora il ridicolo.
Il Vicesindaco, nonché Assessore alla Cultura delle due giunte targate Fausto Pepe, cerca di prendere le distanze dal suo quasi ex-sindaco.
Benissimo…peccato che lo faccia adesso ,negli ultimi sei mesi di legislatura e non lo abbia fatto 3 anni fa, quando scoppiò l’inchiesta “Mani sulla città” che ha coinvolto molti dei suoi colleghi di Giunta (dell’epoca).
Magari lo avrebbe potuto fare sui debiti fuori bilancio, su decreto salva- enti, o in altre mille occasioni che non sono mancate negli ultimi anni.
Non lo ha mai fatto restando sempre accanto a colui che, alla fine, sarà considerato il peggior amministratore della nostra storia cittadina.
E adesso il Vicesindaco parla di ” nuovo “nella politica della città?
Parla di non avere l’appoggio di Fausto Pepe e quindi da ciò si dovrebbe evincere la spaccatura tra il suo modo di vedere la città e quella del sindaco?
Peccato che negli ultimi dieci anni tale spaccatura non si sia vista, mai.
Anzi ,più volte, abbiamo sentito Del Vecchio lodare l’amministrazione per ciò che stava facendo (i 4 punti: Santa Sofia patrimonio dell’Unesco, pagamento dei debiti pregressi, differenziata al 65% e riqualificazione della città) e d’altra parte non poteva essere diversamente, visto che di quella Giunta lui ne faceva parte e ha contribuito alla realizzazione di questi 4 punti (non facciamo le pulci a questi 4 punti perché non ce ne è bisogno).
Ma restando seduto sulla sua poltrona,ha contribuito pure in tutto ciò che non si è realizzato, ai 30 cantieri del PIU’ EUROPA aperti e non chiusi, alla mancata programmazione commerciale che sta portando alla morte una città, al Malies, al dopo -alluvione, alla città sporca, al fallimento dell’Amts e tante altre cose, senza dimenticare quella in cui è stato parte attiva:la vicenda riguardante il Presepe Dalisi.
Nell’intervista ,poi, parla di creare reti sui temi di interesse comune, come la cultura e il turismo.
Creare reti?
Come?
Un assessore alla Cultura che questo campo dovrebbe conoscerlo bene parla di creare delle reti?
E per 10 anni cosa ha fatto?
Forse ha tessuto ben altre reti, per prendere in questo momento i pesci all’amo (ops! elettori…).
In questi anni ha parlato di teatri,ma non è riuscito a risolvere il problema del Teatro Comunale (con un adeguamento per 500.000 euro potrebbe essere riaperto in breve tempo) con i tanti milioni di euro spesi in città.
Si è vantato, a ragione, di aver recuperato il Teatro De Simone, dimenticandosi, però di “segnalare” ai tecnici di controllare ciò che c’era sopra in stato di abbandono. In pratica come comprare e ammodernare una casa bellissima in un palazzo che sta crollando…
Sempre il Del Vecchio parla dei giovani che lo affiancano che sono parte integrante del modello PD che ha portato alla rovina questa città.
Insomma ,in pratica il nostro, e vostro Vicesindaco rinnega se stesso, la sua esperienza amministrativa, il suo assessorato alla cultura, l’appartenenza alle due giunte targate Fausto Pepe, in virtù “del nuovo che avanza”.
Ma che è in pratica vecchio e stantio…
E alla fine l’affondo ai 5stelle e al loro modo di far politica: prima sui valori dell’onestà che lui evoca a se (ma probabilmente si scorda dei suoi compagni di avventura) e poi paragona i candidati del movimento stesso ai venditori “ porta a porta”.
Saranno anche dei “piazzisti” i candidati del movimento 5 stelle, ma sono gli unici, nel panorama politico, a voler affrontare seriamente i problemi che attanagliano tutta la città e tutta la Provincia.
Probabilmente a modo loro, come l’esercito di Franceschiello (Umberto Del Basso De Caro docet), come ho già scritto male armato, inesperto, ma sempre un esercito. Al contrario dell’armata Brancaleone che gli si para davanti dove l’unica cosa che interessa è continuare a guidare nel modo pregresso questa città e quindi continuare ad affossarla.