CONVERSANNIO: TU CHE CITTA’ VUOI?
Conversannio: una “due giorni “ a Palazzo Paolo V, per parlare di Commercio, Turismo e della città che voglio (vorrei).
Una lodevole iniziativa di Futuridea per raccogliere idee e proposte per la nostra città.
Proposte interessanti, idee brillanti, con un parterre attento ad ascoltare e relazionare.
Anche alcuni degli amministratori erano presenti: il sindaco Fausto Pepe, l’assessore Del Vecchio, i consiglieri Orlando, Picucci, Molinaro….
Molti gli amici che ho sentito parlare, accalorandosi per la situazione di degrado in cui versa la nostra città e, come al solito, la rabbia mi sale.
Perché se tutti ormai vedono quello che ho sempre visto io non remiamo tutti nella stessa direzione?
Nel mio breve intervento, complice la rabbia che avevo in corpo, ho detto due cose fondamentali: l’unità di intenti con le associazioni e un progetto comune per il decollo turistico di questa città.
Non è autocelebrazione, solo una sintesi di quello che stavano dicendo tutti ma che nessuno sintetizzava.
Nell’apatia cittadina le associazioni sono una delle cose più vitali della nostra comunità, ma ognuno va avanti per conto suo senza nessun interesse a interagire con le altre.
Vuoi per gelosia (tipico beneventano), vuoi per invidia, vuoi per antipatia ognuno boicotta le iniziative dell’altro.
Chissà perché, allora, il Fai, Verehia, Benevento Longobarda, solo per citarne qualcuna, nei dialoghi con me hanno sempre dimostrato una disponibilità che va ben oltre il rapporto di amicizia con alcuni di essi?
Allora non è utopistico pensare a quell’unità di intenti detta prima…
No, non è utopistico e non è impossibile, come non è impossibile interagire con gli operatori turistici presenti sul territorio.
Più difficile con le istituzioni.
In questo, per ovvi motivi tecnici, deve essere qualcun altro a prendere il mio posto.
Il sindaco era li ad ascoltare.
E ha sentito sia le proposte che gli atti di accusa lanciati, in quel contesto, anche da me.
Ma non ha risposto, non lo fa mai. Lui che è il primo cittadino di questa città e che dovrebbe SEMPRE ascoltare le idee e le proposte che vengono partorite nei tanti summit che in questi anni si sono succeduti in città.
Ecco se c’è un altro problema è questo. A Benevento si parla solo, ma nei fatti non cambia nulla.
Mettiamo in pratica le buone idee, iniziando magari da soli e se l’idea è vincente altri si accoderanno.
Ha iniziato il Fai con i Morticelli, ha continuato questo giornale con i Santi Quaranta….ma non finisce qui.
Ci sono tanti posti da recuperare che potrebbero essere collocati in un’ideale percorso turistico. L’anfiteatro, il parco Cellarulo, l’abbazia san Modesto.
L’inattività delle amministrazioni in tal senso è sotto gli occhi di tutti, l’attività dei cittadini e delle associazioni anche.
Quando la politica non ascolta più i cittadini significa che i cittadini devono cambiare i politici. Oppure cambiare città.
E visto che molti di noi non VOGLIONO cambiare città, (ma in tanti,tantissimi lo hanno fatto) , ecco che si deve andare verso la prima soluzione.
Un ultimo piccolo appunto voglio farlo….e voglio citare CAMPUS, quell’associazione di persone, medici, scrittori, giornalisti eccetera, messa in piedi molti mesi fa.
Ne fanno parte più di 100 persone, viene citata spesso come fonte propositiva ma mai come fonte attuativa.
Ecco mi farebbe piacere che anche Campus scendesse dal piedistallo e venisse tra i comuni mortali a dialogare con le associazioni di basso livello.
Forse, dico forse, solo in questo modo la città potrebbe avere quella spinta necessaria per cambiare.