La TELESE-CAIANELLO e gli autovelox
E’ di oggi la notizia del IV autovelox installato sulla Telese-Caianello, stavolta all’altezza di Paupisi.
Le polemiche dopo il limite di velocità di 60km all’ora su tutta la tratta, tranne alcuni “punti” sporadici, ancora non si era placata e già una nuova tegola è caduta sugli automobilisti costretti a percorrere questa strada simile a una mulattiera. Se avessimo dovuto pagare noi il raddoppio della Telese-Caianello, con le multe derivanti dagli autovelox e con le revisioni di patenti che, in conseguenza degli eccessi di velocità e dei punti tolti si effettueranno,avremmo voluto saperlo…prima.
Magari avremmo organizzato una colletta e mandato soldi al ministero delle infrastrutture dove c’è il NOSTRO, nel senso territoriale, rappresentante istituzionale.
Infatti, come sottosegretario c’è l’onorevole Umberto Del Basso De Caro, che oltre al pronunciamento di rito in merito al raddoppio, nulla ha fatto in proposito per il tratto o per qualsiasi altra cosa a livello territoriale.
E dire che i debiti fuori bilancio sono stati approvati con il suo diktat (ultimatum) perché è preso dalla politica nazionale, talmente preso da non potersi occupare delle eventuali elezioni anticipate per il Comune. Ma talmente preso da non potersi occupare, ma neppure esprimere, su questo scempio che sul nostro territorio si sta verificando.
Quella strada è importante per i collegamenti con Roma e di là passano (passavano) molti camion e auto diretti nella capitale. Come molte auto dai paesi si dirigevano per quella strada verso Benevento. Ma con 4 autovelox e il limite di 60km all’ora (10 km in più all’ora rispetto al centro cittadino) chi passerà più per questa strada?
L’isolamento del Sannio e di Benevento, cominciato anni fa, sta completando il suo iter: 50% di pullman in meno, 60% di treni in meno rispetto ad una decina di anni fa stanno portando al completo isolamento di un intero territorio.
Se questa non è una strategia politica a vantaggio dell’Irpinia non so cosa possa essere. Che il Sannio si debba unire all’Irpinia (con Avellino capoluogo di Provincia) è già stato deciso e non da oggi. Che si cerchi di isolare un intero territorio per “costringerlo” ad annettersi ad un altro che ha collegamenti migliori dei nostri è un dato ormai palese.
Che questa avvenga sotto silenzio però se lo possono scordare sia i politici che ci governano, sia quelli che sottotraccia decidono i destini di un intero popolo.
Stanno avendo vita facile perché dei vecchi “sanniti” che fecero tremare Roma è rimasto qualche segno solo nei libri di storia, ma, c’è sempre un ma, a tirare e tirare la corda si spezza e può darsi che i “sanniti” di una volta i trasformino in un’altra cosa….magari in “briganti”.
FELICE PRESTA