PD o no PD: questo è il problema
L’ultimo atto della pantomima sui debiti fuori bilancio si è avuto ieri ed ha avuto, come conseguenza logica, le dimissioni di Giovanni Zarro. Non si è presentato nessuno alla riunione del gruppo consiliare PD dove si sarebbe dovuto discutere degli ormai famosissimi DEBITI FUORI BILANCIO, prima del Consiglio in programma il prossimo 28 luglio. Era una chiamata alla responsabilità per debiti fatti da questa amministrazione che, prima o poi, dovranno essere pagati. Ma come più volte scritto si preferisce rimandare piuttosto che vincolarsi ad un documento che sarà sicuramente oggetto dell’attenta analisi della Corte dei Conti (se non anche della magistratura ordinaria).
I lavori di somma urgenza (o come li chiamiamo noi, di URGENTE SOMMA) hanno portato questi strascichi che si trascinano ormai da tre anni e su cui incombe, tra i consiglieri della maggioranza, firmando, l’ammissione di responsabilità su spese effettuate senza rispettare regole certe. D’altra parte è evidente che se tutto fosse stato chiaro nessuno avrebbe avuto dubbi nel firmare. Fin qui la storia di ciò che è successo nella giornata di ieri. Ma….da adesso in poi cosa succederà?
Si vocifera che se non approvati nel consiglio comunale del 28 luglio la giunta si dimetterà. Ipotesi poco probabile visto che siamo in piena estate, fa caldo e il rappresentante istituzionale della maggioranza PD, l’onorevole Umberto Del Basso De Caro, è poco propenso, in questo momento, ad interessarsi della politica locale perché molto impegnato in quella nazionale. Lo ha fatto capire più volte e l’ha anche detto e ripetuto. Ma si vede che le sue parole sono cadute nel vuoto. La spaccatura all’interno del Pd cittadino è evidente dove la fazione lealista, fedele al sindaco Pepe, è ormai in contrapposizione aperta con quella capitanata proprio dall’onorevole. E proprio per questo per il momento le cose resteranno cosi come sono…. Forse, nel consiglio del 28 luglio,potranno essere approvate delle singole schede, ma sicuramente non quelle che sono sotto stretta osservazione. Cosi magari si riesce ad evitare lo spettro delle dimissioni e a tirare avanti fino a settembre. Anche perché ad agosto, si sa, c’è il rompete le righe. Un’ennesima dimostrazione, qualora ce ne fosse stato ancora bisogno, di un’amministrazione fallimentare da parte del sindaco Pepe. Incapace, su molti fronti, di governare in modo decente la città. Una città sporca (anche per colpa nostra), una città cantierizzata (per colpa del PIU’ EUROPA), una città caotica e senza regole.
Questa è diventata Benevento.
FELICE PRESTA