Comune di Benevento: 39 milioni di debiti da pagare in trent’anni
Ci sono voluti 9 anni e due consiliature targate FAUSTO PEPE per portare a conoscenza di quello che da anni stiamo dicendo: che la finanza “creativa” del Comune di Benevento i debiti li nascondeva sotto al tappeto ma non li ripagava. Che si chiamino debiti pregressi, in parte pagati realmente grazie ad un MUTUO (debito per pagare un altro debito), o residui di disavanzo non importa.
Resta il fatto che i 39 milioni di debito del Comune, quindi nostro, più i 2 milioni di debito fuori bilancio, più tante altre cosette, cosucce e varie faranno si che per almeno 30 anni (si avete capito bene 30 anni) il Comune sarà costretto a rientrare di 1,3 milioni di euro l’anno per consentire il recupero della cifra. Ma il cavallo di battaglia di questa amministrazione non era aver pagato i debiti pregressi? E se questi sono stati pagati allora questo nuovo debito da dove deriva? Deriva dall’incapacità del Comune di farsi pagare gli affitti, la Tosap, la Tarsu-Tasi-Tari, da farsi pagare dalla Gosaf (a proposito il credito nei confronti del Comune che fine ha fatto?), e da tanti altri che in questi anni hanno approfittato dell’inerzia (e siamo buoni) di questa amministrazione. Pagheranno i debiti i nostri figli e i figli di nostri figli. Un debito che è il risultato dell’incapacità amministrativa, a tutti i livelli, di questa e della passata amministrazione. Ma questa cifra secondo i nostri calcoli è destinata a diventare molto più alta proprio perché l’inerzia continua e nulla si fa per cambiare lo stato di cose. E le 5000 famiglie (vabbé definiamole unità abitative) che non pagano la Tarsu-Tari-Tasi? Sono un terzo della popolazione cittadina. Come mai non vengono riscosse queste somme da anni? Come mai immobili comunali, sapientemente occultati in zone industriali poco visibili, vengono dati a privati che non pagano l’affitto? Il collegio dei revisori dei conti, che sicuramente non apporranno mai firme per avallare il comportamento di Pepe e company, hanno più volte sollevato il problema. Ma questo è stato sempre sottovalutato, nascosto, dichiarato inesistente fino all’esplosione dell’altro giorno.
Ci meravigliamo?
Noi no. Perché di finanza “creativa” sono anni che ne parliamo e vogliamo ricordarlo con qualche tappa. Nel corso degli anni il sindaco ha dichiarato: “abbiamo 5 milioni di debiti”, l’anno successivo “ ne abbiamo 15”, due anni dopo eravamo saliti a 30 e cosi via…
Le prese in giro della politica le conosciamo bene cosi come le menzogne che questa amministrazione ha più volte raccontato, e sulla fine dei lavori pubblici, e, appunto, sui debiti (fuori bilancio e non) oltre a tante altre cose (il caso Malies ad esempio che SOLO NOI ABBIAMO MESSO IN EVIDENZA E PORTATO ALL’ATTENZIONE DELLA MAGISTRATURA senza che nessun altro organo di stampa ne sottolineasse l’esistenza da ben 7 anni). Peccato solo che la disputa interna al Pd non abbia portato a un risultato che molti speravano: allo scioglimento di questo Consiglio con un anno di anticipo. Ci saremmo risparmiati un altro anno di prese in giro, di “riqualificazione” della città con l’apertura di altri cantieri, non ultimo quello di Pacevecchia, di finanza “creativa”, di valzer di poltrone, di incarichi vari e cosi via. Gira voce che la campagna elettorale per il prossimo anno sia già iniziata: bene, anzi benissimo. Perché chiunque abbia fatto parte di questa amministrazione dovrà rendere conto agli elettori del proprio operato. E chiunque verrà come minimo dichiarato “complice” anche magari non condividendo l’operato di Fausto Pepe al 100%.
Perché scemi si, fessi no!
Felice Presta