La resa dei conti: 4 giugno 2015
Il prossimo 31 maggio si vota per il rinnovo del Consiglio Regionale. Pochi volti nuovi e molti quelli vecchi, anzi vecchissimi.
Nulla di nuovo sotto il sole, ci siamo abituati.
Poi tanto accanimento per due posti riservati alla nostra Provincia (su 60) che contano come il due di picche proprio non lo si capisce….o forse si.
La poltrona e’ ambita visto che, al giorno d’oggi, un consigliere regionale ha quasi più potere di un Onorevole Parlamentare.
Ma ecco che, questa data, a Benevento, risulta essere importante per un motivo molto semplice: dopo queste elezioni ci sarà la “resa dei conti” in casa del Partito Democratico Provinciale il cui obbiettivo sarà, manco a dirlo, il sindaco Fausto Pepe e il suo sparuto gruppetto di Lealisti.
La spaccatura a palazzo Mosti è evidente e da tempo si va avanti alla buona, al campa cavallo, al vivi alla giornata, senza una programmazione seria ,ne’ una visione globale del bene della città e la decisione del Sindaco di candidare un suo uomo in una lista cosiddetta “civica”, il dottor Lucio Lonardo, in appoggio a De Luca, non è stata digerita molto bene in casa PD, che aveva già da mesi deciso la candidatura di Mortaruolo e l’uscente Giulia Abbate.
Cosa pensava il primo cittadino che il Partito candidasse lui al posto di Erasmo Mortaruolo: uomo cresciuto all’ombra del PD e fresco di nomina come segretario ?
Lui il Sindaco: una figura politicamente nata nell’UDEUR di Clemente Mastella, trasformatosi poi in Lealista, che ha aderito al Partito Democratico solo ed esclusivamente perché costretto dai giochi di palazzo Mosti a iscriversi, dimostrando a tutti, nei vari momenti di scontro con i fedelissimi di Umberto del Basso De Caro, di non sottomettersi mai alle direttive di Partito. Cosa pensava? Di avere campo libero dopo aver fatto il padre padrone sul Comune di Benevento, mai interagendo completamente con gli altri membri della maggioranza?
La delusione del primo cittadino in merito al suo defenestramento in prima battuta e’ apparsa da subito evidente e le esternazioni di dissenso non sono mancate contro le decisioni “dei saggi”.
Cosi, cercando di rientrare dalla finestra con la candidatura del dott. Lonardo, spera in un buon risultato di quest’ultimo per dimostrare ancora quanto vale il suo “peso politico” in questa città.
Arriviamo cosi a quella resa dei conti a cui abbiamo accennato.
A meno di un clamoroso risultato del Presidente dell’Asia il mese di Giugno potrebbe determinare lo scioglimento del Consiglio Comunale di Benevento e il conseguente commissariamento, mettendo cosi fine alla seconda, ed ultima, consiliatura targata Fausto Pepe.
Le armi sono già pronte, i consiglieri di maggioranza lato umbertiano anche, e si attende solo il segnale che verrà dalle urne. Accelerazione in caso di sconfitta, rallentamento in caso di vittoria. Ma potrebbe anche essere che, in tutte e due i casi, la pistola pronta a sparare spari in ogni caso.
La pistola, in questo caso, è l’ok al consuntivo. Il Prefetto di Benevento aveva fissato come data ultima il 3 Giugno, pena il commissariamento.
Ebbene a distanza di più di due settimane l’unico giorno utile trovato da questa amministrazione per il Consiglio è il 4 Giugno. Un giorno in più che forse conterà o forse no. Difficilmente il Prefetto scioglierà il Consiglio per un giorno di ritardo.
Ma cosa succederà se in questo Consiglio il consuntivo non dovesse essere approvato?
Inevitabilmente la soluzione sarà lo scioglimento.
E i consiglieri di maggioranza, oppositori interni ai Lealisti di Fausto Pepe, non si faranno tendere trappole e non si faranno trovare impreparati. E’ tutto nelle loro mani e il Sindaco lo sa.
Ma come detto a meno di clamorose, ma poco probabili risultati, la pistola sparerà proprio in quella data e con essa cesserà il regno di Fausto Pepe.