Un uomo solo al comando !
Prima o poi tutti i tasselli arrivano al proprio posto e il puzzle iniziale, indefinito e incompleto, acquista una forma ben definita.
Cosi accade nella vita e, soprattutto, in politica.
Dove scelte che sembrano essere dettate da pazzia o incoscienza diventano poi reali e dettate da una logica sottile.
Il prossimo 20 maggio sarebbe stato convocato, il condizionale è d’obbligo in certi casi quando si tratta di affermare la volontà altrui, un’Assemblea Straordinaria dell’ASIA s.p.a. per ratificare la nomina dell’Amministratore Unico della stessa azienda con la conseguente cancellazione del Consiglio di Amministrazione.
Viene cosi preclusa, nel caso tale ipotesi dovesse accadere, la pluralità delle scelte gestionali in un’azienda che ha, come unico socio, proprio il Comune di Benevento. E ricordiamo che questa pluralità era nell’atto costitutivo dell’Asia fin dalla sua nascita ed essendo una “partecipata”, cosi si chiamano, il Consiglio di Amministrazione agiva da garante negli atti proposti e preposti da tutti i membri.
Dal canto suo il dottor Lucio Lonardo, con questi presupposti, vede accentrarsi tutti i poteri della gestione aziendale nelle sue mani.
E la cosa sembra alquanto strana che ciò avvenga qualche giorno prima delle elezioni Regionali dove proprio Lonardo è il candidato del sindaco Fausto Pepe in una lista così detta “civica” a favore del candidato a presidente della Regione Campania, De Luca.
Sembra quasi che si sia voluto pagare un “debito” elettorale nei confronti del dottore.
Tra l’altro, e qui una breve parentesi politica ci vuole, Lucio Lonardo, Fausto Pepe e tutto il gruppo dei Lealisti (ma non si erano sciolti?) a questo punto non fanno parte del PD perché candidano un uomo in un’altra lista, sia pure in appoggio a De Luca, contravvenendo le indicazioni del Partito Democratico Provinciale che aveva nelle candidature di Giulia Abbate ed Erasmo Mortaruolo le sue scelte.
Perché il Partito Democratico non ha preso le distanze cosi come ha fatto Renzi parlando di queste liste “d’appoggio”?
Ma ritorniamo a parlare di ASIA.
Con l’azzeramento del Consiglio di amministrazione non verranno pagati più i gettoni di presenza ai consiglieri con un risparmio per l’azienda di circa 9000 euro….annui.
Ma si mantiene il consulente aziendale, a 36.000 euro annui, o quello legale, a 24.000 euro annui, oppure i tre revisori dei conti, che costano all’incirca 65.000 euro annui. In quest’ultimo caso, per risparmiare un po’ dimezzando la spesa basterebbe un revisore unico già previsto dalla legge.
Ma le “spese” non si fermano qui: la lista è lunga.
Lo stipendio del direttore generale, con oltre 100.000 euro annui, gli straordinari “generosi” e di tante altre cose che nel corso del tempo abbiamo evidenziato e denunciato attirandoci gli strali e le ire dello stesso in più di un’occasione.