Il destino della ex caserma dei Carabinieri
La notizia è rimbalzata sui social network e ha provocato un dibattito acceso: trasformare l’ex caserma dei Carabinieri Pepicelli in un centro di accoglienza per migranti.
Lo scorso 4 marzo la struttura, gestita dal Ministero della Difesa e dai Carabinieri, è ritornata nella disponibilità del demanio. Il complesso potrebbe ospitare circa 900 persone e ovviamente qualcuno ha fiutato l’affare, perché ormai quello dell’accoglienza agli immigrati è diventato un business velato dall’ipocrisia della solidarietà.
Le cifre sono più o meno queste: il Ministero dell’Interno stanzia 70 euro al giorno per ospite, 35 ai Comuni e 20-30 alle cooperative che dovrebbero organizzare l’accoglienza. Una somma da capogiro se rapportata alle dimensioni della caserma: 900 per 35 euro uguale 31.500 euro, al giorno, 945.000 euro al mese, 11.340.000 annui.
Belle cifre? Tuttavia c’è sempre un “ma” in questa città.
Il progetto è fortemente contrastato dalla cittadinanza e probabilmente lamentale arrivano anche dalla Guardia di Finanza che attendeva il ritorno formale allo Stato per ottenere l’utilizzo della caserma. La sede operativa delle Fiamme Gialle è attualmente in via Stanislao da Bologna e non è sufficiente per le necessità operative. Ricordiamo inoltre che i finanzieri dovevano già spostarsi nel 2012 in viale Principe di Napoli nella sede dell’ex scuola Moscati, ma l’accordo con l’amministrazione comunale, saltò perché i lavori di ristrutturazione e adeguamento non furono completati. I finanzieri si trovarono costretti a rinnovare il contratto di locazione della loro attuale sede per altri 12 anni e a un costo maggiore rispetto al passato. Il nostro auspicio che è le Fiamme Gialle facciano pressione per ottenere la caserma Pepicelli.
La nostra opposizione al centro di accoglienza è totale. Benevento è una città apparentemente ordinata e silenziosa, ma sotto questo drappo di finta normalità si avverte una tensione sociale repressa pronta a esplodere. Ricevere migliaia di profughi è una decisione scellerata, rischiosa per l’ordine pubblico in un territorio già avviato verso un declino socio-economico.
Felice Presta