Pepe concentra il potere in mano a uomini fidati
Il sindaco Fausto Pepe ha deciso di sospendere dalle funzioni e dallo stipendio il dirigente Andrea Lanzalone, ufficialmente perché lo scorso novembre, era stato rinviato a giudizio in un procedimento per tentata concussione. Scelta giusta, se non fosse che lo stesso sindaco è indagato per una serie di reati in vari processi penali e se tanto ci tiene all’onorabilità della città che amministra, dovrebbe anch’egli rassegnare le dimissioni anziché restare inchiodato alla poltrona.
Il sindaco ha contemporaneamente avviato una serie di spostamenti nella struttura burocratica del Comune: nei giorni scorsi ha posizionato Zollo all’Urbanistica, poi ha spostato il dirigente Aniello Moccia alle Attività Produttive al posto di Lanzalone.
Gli incarichi relativi a opere del progetto PIU’ EUROPA gestiti da Moccia, sono stati affidati al dirigente Isidoro Fucci che insieme al settore dei Lavori Pubblici, si ritrova a gestire un enorme potere amministrativo.
Le scelte del sindaco non sono dettate da nessun motivo di legalità, ma dalla disperazione di un uomo che sperava di prolungare la sua carriera politica e ora cerca di vendicarsi nei confronti del Partito Democratico che lo sta scaricando lentamente.
Andreotti diceva: “meglio tirare a campare che tirare le cuoia”.
Pepe deve concentrare il potere decisionale nelle mani di pochi uomini fidati. Dal suo punto di vista è un atteggiamento comprensibile perché è assediato da una folla di questuanti e l’unico settore dove ancora ci sono liquidità e prebende da distribuire è quello delle opere pubbliche. Tutti questi spostamenti arrivano proprio nella fase in cui si sta per avviare il piano urbanistico comunale, un’altra colata di cemento e debiti.
FELICE PRESTA