Storia di ordinaria incivilta’
Ogni tanto, non sempre, mi fermo davanti allo schermo del computer e mi chiedo: cosa scrivo oggi?
Cosa posso mettere in evidenza per cercare di attirare l’attenzione delle persone su una delle tante problematiche della città?
Mille cose ci sarebbero da scrivere, diecimila storie da raccontare, centomila da denunciare. Ma non c’è tempo, non si può seguire tutto e quindi alla fine si fanno delle scelte. Scelte che possono essere giuste o sbagliate, la fretta si sa, non è mai una buona consigliera, ma sicuramente fatte in buona fede, da parte di chi le racconta e di chi, come me, cerca di metterle in evidenza.
Nei giorni scorsi una persona disabile si è recata a Palazzo Mosti per degli adempimenti e si doveva recare all’ufficio economato.
La sede dell’amministrazione comunale e di parte degli uffici sono ancora dislocati li per cui,chi ne ha bisogno, per forza di cose si deve recare in via Annunziata.
Solo che qui non c’è un ascensore per far salire i disabili, anzi ci sono delle scale, antiche, molto alte e di difficile accesso. Fin qui nulla di nuovo, se non il fatto che palazzo Mosti dovrebbe essere la CASA DEI CITTADINI e quindi non può essere inaccessibile.
Le passate amministrazioni avevano previsto il cambio di sede con il recupero di Palazzo Paolo V, in Corso Garibaldi.
Cosa che nel frattempo è stata fatta.
Una sede logisticamente più idonea, più dignitosa, più istituzionale e soprattutto che ha a disposizione anche un ascensore.
Tra l’altro,con un’ordinanza firmata dal comandante della Polizia Municipale di Benevento, dottor Giuseppe Moschella, si è limitato l’accesso durante i Consigli Comunali a non più di 50 persone per ragioni di stabilità della struttura.
Non entriamo nel merito di questa ordinanza, che potrebbe lasciar presupporre motivi diversi per la sua emanazione, ma una domanda ce la poniamo: ai Consigli Comunali possono assistervi tutti i cittadini che ne hanno interesse.
Ora questa limitazione, di fatto, non lede il diritto dei cittadini? E dopo questa ci poniamo un’altra domanda: perché l’attuale amministrazione e quella precedente, pur avendo a disposizione una struttura cosi bella, si ostinano ad ignorarla e ad usarla solo per sagre e feste paesane? Sarà perché è stata recuperata da un’amministrazione di centrodestra in contrasto con quella attuale?
Se cosi fosse oggettivamente sarebbe un comportamento gravissimo, perché pone interessi politici e personali al di sopra degli interessi dei cittadini. Ma a questo forse nessuno ci fa più caso.
Le polemiche lasciano il tempo che trovano, la risoluzione dei problemi no!
E a noi interessa che i problemi siano risolti come nell’evidente caso del disabile ,che voleva accedere all’ufficio economato e non è potuto entrare.
Il resto lo lasciamo ai poveri di spirito che dei problemi della città e dei cittadini poco se ne interessano e magari solo durante i periodi elettorali.
Felice Presta