Le feste rubate
Anche Capodanno è passato e con esso anche le ultime polemiche legate a queste feste natalizie che di natalizio hanno avuto ben poco.
Potremmo iniziare parlando delle luci natalizie in mezzo al Corso,con note musicali posizionate insieme a tre strumenti musicali,pagate a caro prezzo che non hanno riscaldato mai, almeno per la maggior parte, il cuore dei beneventani.
Per non parlare poi degli ostacoli incontrati dalla Camera di Commercio per installare luci su tre viali della città,viale Mellusi, viale Principe di Napoli e via Napoli ,che avrebbero dovuto dare un senso anche al resto della città, che non sia sempre e solo il corso Garibaldi.
Potremmo anche accennare al fatto che la potatura tardiva degli alberi al rione Ferrovia abbiano causato un piccolo inconveniente a tal proposito, perché su uno di due lati del viale le luci erano sepolte dai manti degli alberi cresciuti oltremisura.
Possiamo poi continuare con le iniziative natalizie quali le casette montate dalla Valisannio e smontate prima di Capodanno, con i soliti (perché ci sono tutto l’anno) mercatini in via Traiano denominati, solo per dare un senso, “mercatini di Natale”, con i giocolieri e gli artisti di strada, che ogni tanto sono apparsi al corso Garibaldi in qualche sporadica, quindi pressoché inutile, esibizione.
Fino ad arrivare al clou del megaconcerto programmato dall’amministrazione comunale per festeggiare il Capodanno in piazza Castello dove, secondo il sindaco Fausto Pepe, si sarebbero dovute accalcare migliaia di persone per festeggiare tutti insieme. Cosa che in realtà non è avvenuta. Per onor di cronaca vuoi per le defezioni degli artisti, vuoi per il maltempo ma far suonare davanti a venti persone un gruppo per 30/40 minuti che senso ha avuto? Non era meglio rimandarlo del tutto?
E vogliamo parlare del Concerto di Capodanno e delle polemiche, giuste, messe in campo dal Maestro Quadrini?
Ma forse nella sua “visione” il sindaco Fausto Pepe, nella conferenza stampa del 29 dicembre, aveva in mente la descrizione di un’altra città, anche perché, come sempre, alle belle parole e ai buoni propositi in questi ultimi anni, non sono mai seguiti i fatti.
Rimane una “perla” luccicante e solitaria quella manifestazione ideata da Luca Aquino, RIVERBERI, che ha illuminato, sia pure per sole due ore, il cuore di tutti quelli che hanno avuto la fortuna di assistervi e presumiamo, anche quello di tutti gli artisti che hanno partecipato.
Rimangono i simboli classici, il Natale in famiglia, i pranzi e le cene e lo scambio di auguri da fare rigorosamente in famiglia o con gli amici. Per il resto….il nulla.
Lo scorso anno parlai di Natale rubato….adesso hanno rubato tutte le feste.
Auguri di Buon Anno.