La conferenza stampa di Fausto Pepe (anno IX)
Niente di nuovo ci aspettavamo e niente di nuovo abbiamo avuto dalla conferenza stampa, ormai classica, del nostro sindaco Fausto Pepe. L’autoincensamento e il suo proverbiale celebrazionismo rimarranno a lungo nella memoria storica di tutti i cittadini beneventani negli anni a venire. D’altra parte, la sua scuola politica d’origine, quella mastelliana, lo ha reso maestro nel mistificare la realtà dei fatti,aggirando le domande con risposte oltremodo scontate e qualche volta fuorvianti. Iniziando proprio dalla prima che noi, al termine della conferenza, gli abbiamo fatto: “Scusi Signor Sindaco, non siamo degli economisti, ma stiamo risanando i debiti del Comune di Benevento con altri debiti?”. Risate sue…. “Presta,so che non è un economista se no non mi avrebbe fatto questa domanda, ma la programmazione per un Comune di un rientro di un debito (con l’accensione di uno o più mutui n.d.r.) rende il Comune tutelato da un’ipotesi di default”.
Questa la domanda, questa la risposta, breve e secca. Ma il perno più importante è che: tutto il capitolo lunghissimo sull’azione di risanamento fatto da questa amministrazione su debiti pregressi si regge sulla tesi del sindaco, ma non sul punto di vista di molti. Il problema è solo rimandato ma non risolto. Se la vedranno i Posteri.
Ma entriamo nel merito e nella sostanza di ciò che il sindaco ha detto, iniziando con visioni celestiali riguardo alla disoccupazione giovanile in città e sul modo di arrestare l’emorragia di fughe di questi per altri lidi. Turismo e logistica, su questo, a suo dire, hanno lavorato e stanno lavorando. E per dimostrarlo sciorina i dati già noti, come l’aumento del 65% dei turisti a Benevento rispetto all’anno passato, senza peraltro indicare il dato numerico di partenza come se 100 o 100.000 fossero numeri uguali, e i 30 consigli comunali e le 51 Giunte da lui presiedute in questo anno. Come dire:ci siamo riuniti un sacco di volte, quindi abbiamo lavorato. E poi l’Unesco e Santa Sofia con tutti i turisti che ha portato e porta, dimenticandosi che la piazza dinanzi alla chiesa in questi giorni di festa non è illuminata, che c’è una grondaia rotta vicino ad essa ,che provoca delle infiltrazioni d’acqua (basterebbero 30 euro). Ma in compenso avendo sequestrato almeno un centinaio di Super Santos, bambini che giocano a pallone non ce ne sono.
E poi? E poi c’è la visione del cammino di Santiago di Compostela: vorrebbe far passare 250.000 pellegrini per Benevento in direzione Gerusalemme. Ma se non sono riusciti a far venire i pullman di pellegrini che vanno a Pietrelcina verso Benevento. Vaneggiamenti….
Ma andiamo oltre e veniamo alla questione dei teatri che, per il sindaco, devono essere risolti, ma non dice quando non dice come, però sottolinea come la sua amministrazione abbia aperto un teatro al rione Libertà. E a proposito del rione Libertà, 3 mesi fa dichiarò che per dicembre 3 cantieri sarebbero stati chiusi ed inaugurati. Oggi ha spostato a marzo l’inaugurazione degli stessi cantieri. Di 3 mesi in 3 mesi si arriverà alla fine del mandato con 20 cantieri aperti. Su questo tema ha preso l’impegno per riaprire il cantiere in piazza Duomo (ma non era stato già riaperto tempo fa? Almeno questo si evinceva dalle sue dichiarazioni). Evidentemente dal centralino della SICCI sud avranno risposto finalmente all’assessore ai Lavori Pubblici, Cosimo Lepore, visto che fino ad ora i telefoni squillavano a vuoto. Ha “minacciato”, perché di minaccia si tratta, di aprire nuovi cantieri a Pacevecchia, su Ponte Vanvitelli e in altre zone della città. Un’idea originale quella di aprire nuovi cantieri senza chiudere i vecchi.
Potremmo sottolineare tante e tante altre incongruenze di questa amministrazione e del suo sindaco, capace solo di snocciolare dati come il 68% della raccolta differenziata, del capitolo SVIMEZ e della classifica di Benevento. Noi ci chiediamo una sola cosa: ma il sindaco ogni tanto se lo fa un giro per la città? O si attiene a ciò che riportano le statistiche nazionali –peraltro molto spesso incongruenti fra loro-?
Due righe a parte meritano la citazione della Tav e del suo modo di vedere le cose. Facendo un raffronto con il Far West, Fausto Pepe, cita la ferrovia come indice di progresso quando questa arrivava nei territori indiani. Peccato che si sia dimenticato che con l’arrivo della ferrovia e del “progresso” ci sia stato l’olocausto di quasi tutte le tribù indiane.
Naturalmente una stilettata a chi critica ferocemente questa amministrazione e tutto il suo lavoro non poteva mancare….lamentarsi sempre è deleterio. Dovete vedere anche il lato positivo delle cose.
Beh caro sindaco noi, io, di cose positive nell’amministrazione passata e in quella presente, con la minaccia di ciò che farete nell’immediato futuro, ne vedo molto poche. Spero sempre di essere smentito dai fatti, ma dopo 9 anni permettete che non ci spero più?
Felice Presta