“Sos per Natale a Don Nicola”
Caritas e Rete Sociale denunciano:
“Volontariato costretto ad occuparsi di malati psichici a Natale perché il pubblico si rifiuta!”
L’associazione dei familiari pronta a rivolgersi alla magistratura
“Ancora una volta è il Volontariato ad intervenire per difendere i diritti delle persone con disagio psichico: non perché manchino leggi e risorse, ma perché il servizio pubblico della Salute Mentale a Benevento stenta ad applicarle”. Questo il senso della denuncia della Caritas fatta da Don Nicola alla stampa nei giorni scorsi, cui oggi si associa la Rete Sociale. Attraverso il presidente Serena Romano, infatti, l’Associazione di Familiari dei sofferenti psichici, nell’annunciare iniziative giudiziarie, chiede aiuto a Don Nicola almeno nel periodo delle ferie natalizie per tre casi disperati ai quali la Salute Mentale a Benevento ha risposto picche: Carmela, Emilio e Ivan dei quali viene raccontata la storia nel “Sos per Natale a Don Nicola” (qui riportata a margine e pubblicata per intero sul sito www.ilenzuolibianchi.com ).
“Tre storie sulla mancata applicazione, denunciata anche da Don Nicola, della legge sui Progetti Terapeutico Riabilitativi Individualizzati, meglio noti con la sigla “PTRI”, nati per dare risposte immediate e appropriate, utilizzando i fondi serviti finora a fornire risposte inefficaci e costose – scrive la Romano – Come la storia di Carmela che il 23 dicembre verrà dimessa dalla SIR di Bucciano, perchè la struttura pubblica per un’assurda disposizione chiuderà per le feste natalizie; come la storia di Emilio, paziente della Salute Mentale da oltre 15 anni, uscito da un mese dal carcere e senza tetto, cui è stata negata la richiesta di accedere a un PTRI con la procedura di urgenza e che, perciò, rischia di festeggiare Capodanno su una panchina della stazione; come Ivan, trentenne, da oltre 10 anni utente del DSM di Benevento, che da 20 giorni dorme nel Servizio Psichiatrico di emergenza al Rummo dove sarà costretto a trascorrere anche il Natale perchè la psichiatra che lo ha in carico – anziché appoggiare la sua richiesta di un PTRI con ospitalità immediata nel borgo di Roccabascerana – insiste nel rimandarlo in una Comunità Psichiatrica di Roma dove ha già avuto un soggiorno fallimentare e che, comunque, non potrà accoglierlo prima di metà/fine gennaio!
Insomma, tre storie di una “vecchia psichiatria” che sembrava ormai superata e che la nostra Associazione nata per la difesa dei diritti dei pazienti psichiatrici non può ignorare – scrive la Romano – Perciò le chiediamo aiuto, Don Nicola, sensibilizzando le strutture afferenti alla Caritas Diocesana ad attivare per loro una procedura di accoglienza urgente. Da parte nostra vi garantiamo tutto il nostro impegno e quello degli avvocati che ci affiancano, per fare attivare in tempi rapidissimi le procedure sanitarie previste dalla legge”.
“Il nostro interesse, infatti – conclude il comunicato – è solo tutelare gli interessi dei malati psichici e delle loro famiglie: perciò vorremmo collaborare con la Salute Mentale di Benevento come prevede la legge. Ma i Responsabili a Benevento hanno nei nostri confronti una tale chiusura ad ogni forma di dialogo che – se non verrà modificata – ci obbligherà ad investire del caso l’Autorità Giudiziaria, anche in sede penale, inoltrando esposto-denuncia alla Procura della Repubblica ed alla Corte dei Conti, per assicurare adeguati interventi terapeutici e sociali ai pazienti che ne necessitano”.
Firmato per la Rete Sociale
Il presidente Serena Romano
Ecco le tre storie per le quali la Rete Sociale ha rivolto un appello alla Caritas.
Tre storie sulla mancata applicazione della legge sui Progetti Terapeutico Riabilitativi Individualizzati (noti con la sigla “PTRI”) nati per dare risposte immediate e appropriate con gli stessi fondi utilizzati per fornire risposte inefficaci e costose.
Come la storia di Carmela che il 23 dicembre verrà dimessa dalla SIR di Bucciano, perchè la struttura pubblica chiuderà per le feste natalizie! Una disposizione assurda che non trova riscontro in altre Sir dello stesso Dipartimento di Salute Mentale dove, invece, fervono le iniziative per rendere accogliente il Natale agli ospiti. Ed altrettanto assurda è la risposta fornita al figlio della signora Carmela: affetta da grave psicosi e come tale destinataria privilegiata della legislazione sui PTRI, gli è stato risposto che “Non ci sono soldi per attivare i PTRI…” offrendo in alternativa alla mamma 46enne un Natale in una Casa Albergo per Anziani privata a Guardia Sanframondi ! E questo è solo una delle “anomalìe” della struttura di Bucciano.
La storia di Emilio – paziente della Salute Mentale da oltre 15 anni e già ospite di una casa famiglia gestita dal Servizio Pubblico dalla quale, in mancanza di progetto personalizzato, è tornato in carcere – da quasi un mese è uscito da Poggioreale: per la sua condizione patologica, però, oggi si ritrova senza casa e senza aiuto di parenti. Ebbene, la richiesta di accedere a un PTRI con la procedura di urgenza – obbligatoria per legge in questi casi – gli è stata negata: per cui Emilio, se non troverà qualche volontario che lo ospita, rischia di festeggiare Capodanno su una panchina della stazione.
La storia, infine, di Ivan, trentenne, da oltre 10 anni utente del DSM di Benevento che da quasi 20 giorni dorme nel Servizio Psichiatrico di emergenza al Rummo perché senza casa, senza madre (deceduta) e con il padre “inavvicinabile” per ordinanza. Ebbene Ivan sarà costretto a trascorrere il Natale in questo terribile reparto ospedaliero per malati in crisi acuta, perchè la psichiatra che lo ha in carico, anziché appoggiare la sua richiesta di un PTRI con ospitalità immediata nel borgo di Roccabascerana, insiste a mandarlo in una Comunità Psichiatrica di Roma dove Ivan ha già avuto un lungo e fallimentare soggiorno, ma dove non potrà essere accolto prima di metà/fine gennaio!”