Anche il teatro De Simone chiude!
L’ultimo teatro usufruibile di Benevento chiude i battenti, anch’esso per problemi di agibilità. Quella che un tempo era definita la città della cultura, la città dei teatri, al momento, e’ rimasta senza teatri. In qualsiasi altra città potrebbe non essere un problema, nella nostra diventa un handicap insormontabile. Le nostre istituzioni, qualche anno or sono, decisero di puntare, e quindi far ruotare la nostra economia, intorno all’eno-gastronomia, all’agricoltura,al turismo e alla cultura e non all’industria, scelta opposta a quella di Avellino che, non avendo i nostri natali, ne’ i nostri trascorsi storici, decise di svoltare promuovendo il comparto industriale. La scelta sarebbe stata ottimale se, insieme alle buone intenzioni, gli amministratori avessero deciso di unirci anche la competenza, che, la storia sta confermando, non e’ stata adeguata.
L’agricoltura ha perso la sua grande fonte: il tabacco Kentucky , che solo noi producevamo. Il comparto enologico sembra reggere, ma e’ sicuramente molto lontano dagli standard che ci potremmo permettere avendo il territorio adatto. Il turismo nonostante l’entrata del sito di Santa Sofia tra i beni tutelati dell’Unesco non e’ ancora decollato , per non dire che e’ lontanissimo dall’essere realizzato.
Ed ecco che l’unica cosa ancora rimasta in piedi e’ la cultura. Quella cultura che ha portato moltissimi, tra giovani e meno giovani, a cimentarsi promuovendo libri, scrivendo, dipingendo e facendo teatro. Benevento era annoverata tra le città con più teatri: l’auditorium Calandra (dato in gestione a privati), il teatro Massimo (teatro /cinema privato che al momento non viene più usato come cinema, ma a richiesta, solo come teatro), il teatro Romano (teatro nella disponibilità della soprintendenza dei beni archeologici, al momento fermo per restauro), il Vittorio Emaunele II (teatro comunale dichiarato non agibile), teatro San Nicola (non annoverato nella memoria di chi scrive) , teatro De Simone ( teatro comunale dichiarato non agibile). Senza contare l’anfiteatro Romano, che e’ ormai un “rudere”archeologico abbandonato nel nulla di un mare di cemento.
tutti chiusi, inagibili o in ristrutturazione.
Già un altro capitolo oscuro: le ristrutturazioni. I teatri comunali , nel corso degli ultimi 30 anni, hanno avuto varie ristrutturazioni…evidentemente non andate a buon fine.
FELICE PRESTA