Che fine ha fatto il progetto “Benevento città sicura”?
Nel 2009 con una proposta progettuale denominata “Benevento Città Sicura” (Circolare Prot. 11906/Area del 14-4-2009) è iniziato un iter per l’accesso al fondo da parte dei Comuni per la realizzazione di iniziative urgenti per il potenziamento della sicurezza urbana e la tutela dell’ordine pubblico.
Poco (quasi nulla) è stato fatto per attuare il progetto.
Negli ultimi tempi il Sannio e la città di Benevento ha visto un forte incremento dei fenomeni di criminalità. Non si tratta di episodi isolati ma sono il sintomo di un fenomeno più esteso e radicato. Si tratta di fenomeni di criminalità organizzata, che possono assumere anche la denominazione di camorra e mafia ed identificarsi in termini come cosche e clan. Definizioni che il popolo sannita ha sempre ritenuto appartenere a culture e territori lontani dalla sua storia e dalla sua terra.
La criminalità organizzata campana sembra si stia infiltrando anche nel Sannio e ciò è dimostrato non soltanto dalle indagini della magistratura locale, ma anche dalle vicende che condizionano la vita quo-tidiana delle persone. In città ci sono stati alcuni episodi delit-tuosi che denotano l’insidiarsi di una concreta infiltrazione nel territorio della criminalità organizzata e significativo è l’aumento di fenomeni come l’estorsione, lo spaccio di stupefacenti e altri fenomeni microcriminali. Sulla scorta di tali considerazioni, il Comune di Benevento ha inteso proporre il Progetto “Benevento Città Sicura” per potenziare la sicurezza urbana e la tutela dell’ordine pubblico in quelle zone cittadine particolarmente a rischio
“Vi è, infatti, un legame stretto tra il disagio sociale, il degrado dei comportamenti civili e i fenomeni di maggiore pericolosità e allarme, che ledono il diritto alla sicurezza, soprattutto nelle fasce deboli della popolazione (anziani, donne e minori)”.
Cosi recitava questo documento programmatico nel lontano 2009.
Belle parole, scritte in un italiano perfetto sul cui contenuto poco o nulla si può dire: non si può che essere d’accordo! Ma dei quattro punti programmatici successivi alla descrizione del progetto quanti ne sono stati attuati? Vediamoli.
1) Potenziamento dell’illuminazione pubblica per i rioni: Ferrovia, Libertà, Capodimonte
2) Istallazione di un sistema di videosorveglianza nelle zone periferiche o limitro dei rioni a rischio sicurezza della città
3) Individuazione e realizzazione di un’area per il campo nomadi
4) Istituzione di Sportelli di Sicurezza Sociale nelle zone Libertà, Capodimonte, Ferrovia e Santa Maria degli Angeli.
A parte il campo nomadi, peraltro non utilizzato e forse inutilizzabile da parte dei nomadi che continuano a stazionare altrove (tipo marciapiedi del rione Libertà) e l’istallazione della videosorve-glianza che è stata attivata poco tempo fa dopo cinque anni. Cos’altro si è fatto? Nulla. Quanto ci è costato? Presumibilmente molto più dei 699.794,00 euro preventivati all’atto della proposta progettuale. Lasciamo a questo punto il commento ai lettori.
FELICE PRESTA
l’area nei pressi dello Stadio individuata per i nomadi