Inchiesta “Tabula Rasa”. Strani rapporti
Il nuovo capitolo della saga giudiziaria “Tabula Rasa” racconta sempre di attori protagonisti e comprimari che ruotano intorno al Comune di Benevento. Si ritorna a parlare di politici (pardon politicastri) e con essi, in un’altra delle intercettazioni ambientali sempre a Salerno e sempre tra Arturo e il padre Corrado Sparandeo.
Nel corso del colloquio, il padre esprime tutte le preoccupazioni per gli eventuali provvedimenti giudiziari che verranno presi in merito all’attività amministrativa del Comune di Benevento.
Il padre riferisce al figlio che l’ex assessore ai lavori pubblici del Comune di Benevento, Aldo Damiano, starebbe collaborando con la giustizia. In effetti in quel periodo erano in corso indagini da parte della Procura di Benevento (MANI SULLA CITTA’) proprio sulla gestione del Comune di Benevento. Sulla base di quanto emerso venivano interrogate in giudizio come persone informate sui fatti il sindaco di Benevento, Fausto Pepe, il consigliere Aldo Damiano e Mosé Principe –questi ultimi due ex assessori, nella precedente legislatura, dei lavori pubblici- in merito ai rapporti intercorsi con la famiglia Sparandeo.
Il 12 marzo del 2012 Mosé Principe dichiarava di aver incontrato più volte Corrado Sparandeo il quale gli aveva chiesto di far lavorare al Comune di Benevento un suo conoscente, ma che una volta Corrado era andato addirittura nel suo ufficio e di avergli intimato di non andare più. Un altro incontro sarebbe avvenuto in mezzo alla strada e Mosé Principe non era solo ma accompagnato da altre persone. Corrado scese dalla macchina, salutò i presenti e diede un bacio a lui e a un’altra persona. Il giorno dopo il sindaco Fausto Pepe lo convocò a casa sua e per dire a Principe che era stato fotografato mentre si salutava con Corrado Sparandeo, ma si giustificò dicendo che lo conosceva e non poteva non salutarlo.
Mosè Principe dichiara al Pubblico Ministero, Antonio Clemente, di non conoscere i rapporti tra Aldo Damiano e la famiglia Sparandeo e di non avere informazioni su eventuali tangenti incassate dal Damiano o cedute dall’ex assessore agli Sparandeo. Continuando, parla dei rapporti non idilliaci con Damiano per divergenze caratteriali. In merito alle richieste del pubblico ministero sempre Mosè Principe confermava di non essere a conoscenza di rapporti tra la famiglia Sparandeo e altri amministratori.
PS
Il 16 giugno il Tribunale di Benevento deciderà in merito ai rinvii a giudizio per Aldo Damiano e per gli altri indagati tra cui il sindaco Fausto Pepe per aver commesso atti contrari ai doveri d’ufficio al fine di favorire taluni imprenditori (inchiesta “MANI SULLA CITTA’)