Due “schiaffi”
Due “schiaffi” in pochi giorni per l’amministrazione targata Fausto Pepe, ma due schiaffi che ri-schiano di mettere seriamente in pericolo la stabilità economica e sociale cittadina: la Corte dei Conti ha bocciato il piano di rientro dei debiti del Comune di Benevento e, subito dopo, la proposta di concordato per l’Amts, veniva respinta dalla maggioranza dei creditori.
Non è la prima volta che critichiamo la “finanza creativa” dell’amministrazione comunale, ma sinceramente non ci aspettavamo un epilogo così tragico. Cosa succede adesso? Nel primo caso non tutto è perduto. Infatti chi non è riuscito ad aderire al cosiddetto Salva Enti ha tre mesi di tempo per aderire al Salva Comuni. Forse l’ultimo, estremo tentativo di evitare il dissesto. Tre mesi possono bastare? Dipende dalla capacità degli amministratori e dalla quantità di bugie stanno raccontando sulla reale condizione economica della città.
Più complicato il secondo caso. Qui si parla del probabile fallimento di una società partecipata del Comune di Benevento dove lavorano 93 persone. Il nuovo appuntamento dai giudici è per il 18 giugno, ma tira una brutta aria e il contraccolpo in termini sociali e di immagine sarebbe pesante. Già la città è in preda ad una crisi senza precedenti con una disoccupazione altissima e trovarsi altri disoccupati sarebbe pericolosissimo e la tensione sociale – che ha già abbondantemente superato il limite di guardia – potrebbe aumentare.
Cosa fare? Nel primo caso siamo consapevoli che un eventuale dissesto porterebbe al blocco della città ma porrebbe un freno alle spese “pazze” dell’attuale amministrazione e soprattutto al blocco degli interessi sui debiti del Comune. Pertanto il dissesto è per noi un auspicio, l’extrema ratio per riportare una sana austerità che almeno impedirebbe a certi di avvoltoi continuare a rimpinzarsi.
Nel secondo caso, quello dell’Amts, visto che non conosciamo tutti i dettagli tecnici, possiamo solo sperare in qualche mago che non solo convinca i debitori ad accettare i rischi del concordato ma, anche fare in modo che questi siano onorati nel più breve tempo possibile.
Il nostro sospetto è che al concordato i debitori non si siano adeguati proprio in virtù del rifiuto della Corte dei Conti del piano di rientro dei debiti. In pratica sapendo che il Comune sta fallendo perché rischiare? Paradossalmente non gli diamo tutti i torti. Ma Benevento potrà reggere un colpo del genere?
FELICE PRESTA