Degrado al Rione Libertà
La “Spina Verde” al Rione Libertà era nelle intenzioni dell’amministrazione comunale, il centro intorno al quale avviare la riqualificazione del quartiere. Abbiamo documentato come i cantieri aperti, quelli fermi e le strutture dismesse sono in condizioni pietose anche per la smoderatezza di alcuni cittadini che imbrattano gli stessi luoghi dove vivono. In questo caso non vogliamo incolpare il sindaco e gli amministratori. Pure lì sono arrivati quelli che il Presidente dell’Asia, Lucio Lonardo con battuta definì gli “inzivados”. Il Rione Libertà è il quartiere più popoloso della città e purtroppo, certi “pseudopolitici”, si ricordano della sua esistenza soltanto a ridosso delle elezioni quando sono in giro a fare la questua di voti.
Gli argini dei fiumi sono pieni di immondizia. Dove una volta si pescava e si faceva il bagno ora trovi televisori e frigoriferi abbandonati insieme a materiali edili di scarto. Una struttura sportiva fatta e rifatta più volte, giace abbandonata stritolata dai palazzi, con il campo in erbetta sintetica ormai consumato e le porte finite chissà dove. Per il momento resistono gli spogliatoi che sono chiusi e i vandali ancora non arrivano a metterci le mani sopra. Alcuni dei giardini, parte integrante dei condomini sono ben tenuti. In altre zone invece l’erba incolta rende difficile immaginare il senso di pulizia in una zona importante della città.
Un palazzo in costruzione, abbandonato da tempo, (anche questo acquisito dallo IACP) rende l’immenso quartiere Libertà ancora più deprimente e tetro. Sotto il ponte le buste di plastica lanciate dalle auto dai soliti imbecilli.
Le foto rendono meglio delle parole la testimonianza di quello che abbiamo visto in un giorno normale nel quartiere più popoloso della città.