Asl di Benevento. Accuse e veleni e la dichiarazione ipocrita di Fausto Pepe.
L’inchiesta sul “direttorio politico-partitico costituito al di fuori di ogni norma di legge” (definizione del gip del Tribunale di Benevento, Flavio Cusani), riserva nuove sorprese e tocca sempre di più la comitiva di amici devoti del ministro Nunzia De Girolamo.
“Quelli non li voglio”. Sembra un ordine perentorio quello impartito da Michele Rossi, direttore generale dell’Asl, in merito alla gara d’appalto per la gestione del servizio 118. Dai famosi nastri dell’ex direttore amministrativo Giuseppe Pisapia, sembrerebbe che sia stato posto il veto sulla Sanit, associazione temporanea di imprese per la gestione del servizio 118. Ad accusarlo è un teste che al Pubblico Ministero Tartaglia Polcini conferma: «Il dg Rossi mi disse che proprio la gara del 118 doveva essere bloccata assolutamente».
Sul quotidiano Repubblica, l’avvocato della Sanit, Francesco Lilli, rincara la dose: «Abbiamo assistito a vicende davvero incredibili, ipotesi di abusi. Da quando arrivò il direttore Rossi, si verificarono singolari circostanze: la gara d’appalto fu sospesa e poi revocata, e intanto i mandati di pagamento per Sanit ritardarono di molto, troppo».
Accade così che, con il mancato trasferimento delle risorse, «gli stipendi saltavano: la Sanit divenne il bersaglio di una violenta campagna mediatica a livello locale e perse la positività del Durc, il documento di regolarità contributiva senza il quale non si partecipa alle gare. Un cane che si morde la coda». Così Sanit va via e si appella alla giustizia.
Un’altra strana vicenda vedrebbe coinvolta la Pulitecnica società di pulizia di alcune strutture pubbliche, riferibile alla famiglia De Pierro, arricchitasi in passato grazie alla potente amicizia con Clemente Mastella, ma adesso fulminata sulla via di Nunzia, guarda caso, proprio mentre cambiava la direzione del vento all’Asl.
Svela il testimone al Pm: «Ricordo che quando il dottor Pisapia dispose il mandato di pagamento per Pulitecnica, vicina ai Mastella, il dottor Rossi mi richiamò e mi redarguì ». Il pm chiede: «Ma i pagamenti non si fanno in base alle reali prestazioni?». «Certo, ma il dg mi disse che quella ditta era avversa e per questo motivo non fu pagata per mesi». Infatti la situazione si sarebbe poi sistemata una volta che Francesco De Pierro, consigliere comunale e figlio di De Pierro senior, ha lasciato l’Udeur per avvicinarsi al centrodestra, sponda De Girolamo.
Sapete cosa ha dichiarato il sindaco Fausto Pepe a Repubblica?
(…) “La vicenda della Pulitecnica si conosce. Ma il vero nodo di questa storia è che qui o eri con lei, con la De Girolamo, o contro di lei. Il ministro non ha mai pensato, nelle sue uscite pubbliche, di avere un dialogo con il sindaco. O eri con lei, o contro di lei. Da questa storia emergono profili seri di cui voglio parlare nell’assemblea dei sindaci: mani su sanità, piccole grandi intrusioni sul territorio, il bar, la multa ricevuta dall’amico che fa mozzarelle (…)”.
Pepe, il “rinviato speciale”, si mette a dare lezioni di etica all’avversario, come se i metodi della sua parte politica non fossero identici. Sindaco, lei puzza d’ipocrisia dalla testa ai piedi, insieme alla borghesia rammollita che la sorregge.
Vinfalco