La strana intervista dell’ex assessore.
Ogni tanto, raramente ad essere sinceri, sulla stampa locale appaiono articoli interessanti da cui prendiamo spunto per approfondire e porre interrogativi che altri preferiscono eludere.
L’occasione ci è capitata la scorsa settimana su Il Sannio Quotidiano dello scorso 20 ottobre, dove abbiamo letto un’intervista all’ex assessore alla mobilità della Giunta Pepe, Rosario Guerra. Un’intervista in cui la durezza delle risposte da parte di Guerra sottintendevano un certo livore, sia nei confronti dell’attuale amministrazione, sia contro la mente del Pd sannita, Umberto Del Basso De Caro.
Quando a marzo gli furono ritirate le deleghe, l’ex assessore fece solo un breve comunicato dicendo che se ne andava sperando che tutta l’amministrazione avrebbe registrato quel cambio di passo che in quel momento politico tutti, all’interno della maggioranza, auspicavano.
Cos’è cambiato in sette mesi? Tanto! Iniziamo col dire che Guerra nell’intervista ha cambiato opinione affermando che si trattò di un’operazione di facciata servita solo per mettere al riparo degli assessori. Ma a riparo da cosa? Da indagini della magistratura? Da eventuali arresti? Il motivo è forse riconducibile al dettato delle norme penali: se non c’è la possibilità di reiterazione del reato per la carica posseduta, viene meno anche la richiesta di arresto, rimanendo circostanziati i reati al periodo precedente. Noi presupponiamo questo, perché le parole di Guerra lo lasciano intendere. Chi sta indagando su questa legislatura? La Direzione distrettuale antimafia? La Digos? Al momento non ci è dato saperlo.
Le sue dichiarazioni lasciano intendere che lui è stato l’unico ad essere epurato politicamente perché non proveniente dall’area Partito Democratico ma dal Centrodestra. Aggregato nella campagna acquisti delle ultime elezioni, aveva “portato in dono” all’attuale primo cittadino la bellezza di 518 voti.
Si tratta proprio di quella manciata di consensi che permise all’attuale sindaco di vincere in prima battuta senza ricorrere al ballottaggio. E cosa fa Pepe? Invece di essere riconoscente ad un esponente “immolatosi per la causa”, gli toglie le deleghe. Sarebbe interessante conoscere la versione del sindaco in proposito.
L’intervista continua e il Guerra si leva altri sassolini dalle scarpe dicendo che il suo posto doveva essere preso da Nazzareno Lanni e a malincuore fu messo lui in Giunta. Poi parla dell’Amts, di cui conosce bene la situazione e dichiara tra le righe: “Che l’azienda non sarà salvata dai parcometri ne dai professori”.
Probabilmente ipotizza un possibile fallimento destinato ad avere pesanti ripercussioni sui dipendenti. Inoltre ad una domanda specifica, getta ombre sull’ormai famosa operazione dell’housing sociale di Santa Clementina confermando quello che già si sapeva: è solo un’operazione di speculazione edilizia.
L’intervista, lunga ed esaustiva, per chi è capace di interpretarla, si conclude con due dichiarazioni: la prima è che il Sindaco ha tradito il patto con gli elettori, specie quelli dei ceti popolari e poi che questa amministrazione ha un unico scopo, pur essendo composta da plurinquisiti, di arrivare alle elezioni regionali con il Comune in mano, in caso contrario sarebbe per loro “come affrontare i carri armati con il mattarello”.